Secondo il sindaco di Arcisate il contratto tra Rete Ferroviaria Italiana e il nuovo costruttore sarebbe stato firmato. Ma il cantiere non può ancora ripartire
ARCISATE - Il cantiere è deserto, i macchinari sono fermi. Non c'è stata l'attesa ripresa dei lavori nel cantiere della ferrovia Stabio-Arcisate.
Il sindaco di Induno Olona Marco Cavallin, intervistato dalla Provincia di Varese, se la prende con i media ticinesi, che avevano affermato che il cantiere sarebbe ripartito il 1° luglio, e poi sarebbe slitatto tutto a settembre: "Sono state dette anche baggianate. Ad oggi, quello che so è che i tempi da gennaio ad ora sono stati rispettati: questo anche a fronte delle informazioni ricevute da Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) e delle indicazioni del ministero attraverso il sottosegretario. Non ho ragione per pensare in malafede e con disfattismo".
Le amministrazioni locali, che più volte in passato avevano sollecitato una rapida ripresa dei lavori, manifestano un lieve ottimismo. Secondo il sindaco di Arcisate Angelo Pierobon, il contratto tra Rfi e il nuovo costruttore, Salcef, sarebbe stato firmato. "Ora non mi aspetto che domani si riprenda a scavare, come magari l’immaginario collettivo vorrebbe", ha dichiarato sempre al quotidiano varesino. "Per riprendere i lavori ci vorranno sicuramente mesi, ma il problema vero è un altro".
Di cosa parla Pierobon? Della delibera Cipe sulle terre da scavo. Se manca, queste non si possono muovere. "Rfi ha fatto quello che doveva fare, trovare una nuova ditta; ora manca questo passaggio per far partire i lavori e il collegato stoccaggio", conclude il sindaco di Arcisate. "Le rassicurazioni del ministero non mi bastano".