M.E., 42 anni, è stato fermato questa notte di ritorno dall'Italia. È un collaboratore della Supsi
STABIO - Padre di famiglia, collaboratore della Supsi. La passione per l'informatica e per i romanzi thriller: ne aveva anche scritti alcuni, tutti inediti. È il classico "insospettabile" il cognato della maestra trovata morta a Rodero fermato questa notte nei pressi dalla Polizia cantonale. L'uomo avrebbe già parzialmente ammesso i fatti. Si tratta, come anticipato da Tio.ch-20minuti, di M.E., 42 anni, cittadino svizzero residente a Coldrerio, collaboratore informatico presso la scuola universitaria professionale di Manno.
«No comment» dalla Supsi - L'uomo, fermato verso mezzanotte al valico del Gaggiolo mentre rientrava in Svizzera, è accusato dell'occultamento del cadavere della donna e di omicidio intenzionale. Al lavoro nessuno aveva più sue notizie da alcuni giorni. La direzione della Supsi, contattata da Tio.ch, preferisce «non rilasciare commenti, vista la delicatezza del caso».
«Un ottimo rapporto con la vittima» - In paese M.E. è descritto come «un uomo tranquillo e molto riservato» che «non dava confidenza a nessuno». Un amico lo dipinge come «timido, educato, di buona famiglia, gentile con tutti. Aveva un ottimo rapporto con N.A. Erano molto vicini».
L'autoritratto - Lui invece si descrive così sul suo sito personale: «Amo scrivere e leggere, giocare a pallacanestro con gli amici, sono un appassionato di cinema». Aveva partecipato a diversi quiz televisivi della Rsi, come "Zero Vero" e "Molla l'osso". La faccia da bravo ragazzo, i modi gentili. L'assassino che non ti aspetti, insomma: come nei thriller di Stephen King, il suo autore preferito.