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Dall'inizio dell'anno si conta almeno una decina di casi in cui sono stati trovati fino a 50 litri non dichiarati
LUGANO - Forse pensava di non dover sdoganare la merce che trasportava, perché dall’Italia era diretto alla Germania. Fatto sta che le guardie di confine in servizio al valico di Gandria nel bagagliaio della sua auto hanno trovato venti bottiglie di superalcolico (quindi con valore alcolico superiore al 18%). Nei confronti di un cittadino italiano, fermato nelle scorse settimane a notte fonda, è dunque scattata una multa di 210 franchi, oltre a un deposito cauzionale incassato per garantire il transito della merce su territorio elvetico, pari a 15 franchi al litro (l’equivalente dello sdoganamento).
Un caso singolo? Pare di no: infatti in questi primi mesi del 2017 alla frontiera ticinese l’alcol sembra scorrere a fiumi. Se si tiene conto soltanto delle bevande superalcoliche, dall’inizio dell’anno sono sei i casi in cui ai valichi del nostro cantone sono state intercettate quantità superiori alle dieci bottiglie da 7,5 decilitri. E per quanto riguarda poi gli alcolici con volume inferiore al 18%, «in dieci occasioni su veicoli o torpedoni sono stati trovati più di 25 litri non dichiarati» ci dice Mirco Ricci, portavoce del Corpo delle guardie di confine della Regione IV. «A metà gennaio al valico autostradale di Chiasso - continua - una persona stava passando con ben 52,5 litri di alcolici». È questo il quantitativo più alto rilevato in questi mesi, ma anche in vari altri episodi si parla di 40 o più litri.
Ricci ricorda, dunque, le franchigie in vigore per l’importazione individuale di bevande alcoliche: 5 litri per i prodotti con volume di alcol inferiore al 18% (vino, birra, spumanti e simili), 1 litro per i superalcolici (sopra al 18 %). I quantitativi in eccesso vanno sdoganati a, rispettivamente, 2 e 15 franchi al litro. «La franchigia è valida soltanto per le persone con età superiore ai 17 anni» conclude Ricci.
