L'architetto Kurt Hofer sta ristrutturando il "bosco della Bella", un «patrimonio ticinese» firmato dall'archistar Justus Dahinden negli anni '60. Ma finora pochi acquirenti si sono fatti avanti
MONTEGGIO - «Quando sono venuto qui la prima volta, mi sono detto: dev'essere mio». L'architetto Kurt Hofer, di Brissago, si aggira con orgoglio tra i 23 bungalow di sua proprietà nel “bosco della Bella”, a Monteggio. Quando li ha acquistati, quattro anni fa, a spingerlo è stata «l'ammirazione per Justus Dahinden, un vero genio» racconta.
Patrimonio ticinese - L'archistar zurighese realizzò il complesso negli anni '60: gli studiosi di architettura «vengono tutt'oggi in pellegrinaggio anche dall'estero» per studiare queste strane palafitte di cemento immerse nella natura. In tutto sono 27 abitazioni: ma Hofer ha dovuto metterle in vendita (quasi) tutte per finanziare il progetto milionario di rinnovo dell'area. Una parte del complesso diventerà un villaggio turistico, con annessa Spa, ristorante, centro wellness e piscina. «Si tratta di interventi onerosi – spiega l'attuale padrone di casa –. Sono costretto a vendere gran parte dei bungalow per raccogliere il denaro necessario».
Acquirenti del mestiere - Trovare acquirenti per dei gioielli architettonici sperduti in un bosco al confine con l'Italia e raggiungibili – molti – solo a piedi, non è impresa facile. In un anno, Hofer è riuscito a venderne “solo” quattro. Gliene mancano 17 per raggiungere il gruzzolo necessario. «Si tratta di edifici da riattare, ma di immenso valore artistico» spiega il proprietario. «Non a caso gli acquirenti, finora, sono tutti professionisti del settore edile o architetti».
Il sindaco: «Operazione positiva» - Il prezzo non è alla portata di tutti. Di per sé 185mila frachi per 4-5 locali, un'ottantina di metri quadrati (vedi fotogallery), non sono tanto. Ma bisogna aggiungere i costi di ristrutturazione: fino a 200mila franchi. In compenso, si può contare sul benestare del Municipio di Monteggio: «È un'operazione che vediamo senz'altro di buon occhio, perché porta valore aggiunto al territorio» afferma il sindaco Piero Marchesi. «Per questo abbiamo agevolato finora i lavori di riqualifica, nel rispetto dei vincoli paesaggistici e architettonici. Di questi edifici – mette in chiaro – non si può cambiare una virgola».