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Il giudice Mauro Ermani ha inflitto pene tra i due e i cinque anni ai quattro imputati implicati nella rissa con accoltellamento al Quartiere Maghetti. «È stato tentato omicidio»
LUGANO - Cinque anni più sette di espulsione dalla Svizzera per il 26enne cubano. Quattro anni ciascuno ai due 24enni, uno svizzero di origini balcaniche e un boliviano. Ventiquattro mesi sospesi per il 46enne cubano (con espulsione). Sono queste le pene, come riferisce la Rsi, comunicate poco fa dal giudice Mauro Ermani a conclusione del processo per la rissa con accoltellamento al Quartiere Maghetti. I quattro imputati alla sbarra dovevano rispondere delle accuse di tentato omicidio intenzionale e rissa per lo scontro tra bande, avvenuto nella notte del 21 ottobre 2017 davanti alla discoteca Blu Martini.
Tra di loro il 46enne di origine cubana - accusato di essere l’autore materiale del ferimento di due persone di nazionalità albanese - è stato ritenuto colpevole di eccesso di legittima difesa (ma assolto dal reato di rissa). Nei suoi confronti il procuratore pubblico Moreno Capella aveva chiesto una pena fino a sei anni e mezzo di carcere. Di un anno inferiore, invece, la richiesta dell’accusa per il 24enne di origini balcaniche che avrebbe contribuito a riscaldare gli animi. Cinque anni di carcere e dieci anni di espulsione invece era quanto chiedeva Capella per gli altri due imputati, un 24enne e un 26enne sudamericani. Le difese dei quattro avevano perorato sensibili riduzioni delle pene - 3 anni con la condizionale per l’accoltellatore - e il proscioglimento per un altro dei coinvolti, attribuendo lo scoppio della rissa alle provocazioni degli albanesi.
