Il Cantone mira a una soluzione cantonale. Nei giorni scorsi ha avuto luogo un primo incontro con le autorità competenti
BELLINZONA - L’attuale gestione delle concessioni taxi da parte dei singoli Comuni non è più al passo coi tempi. Da qui nasce dunque la necessità di trovare una soluzione a livello cantonale. Ecco quanto è emerso nel recente incontro convocato dal Dipartimento delle istituzioni per esaminare la situazione del settore in Ticino. Un settore che in tutti i principali centri del cantone è effettivamente confrontato con varie problematiche, tra cui anche la concorrenza degli NCC italiani (i servizi di noleggio con conducenti). L’altro giorno attorno al tavolo c’erano tutti i responsabili dei maggiori comuni coinvolti nella tematica, assieme ai rappresentanti di polizie comunali e cantonale. L'appuntamento era scaturito a seguito di segnalazioni giunte dalle autorità chiassesi e locarnesi.
L'obiettivo dell'incontro era di comprendere - come ci dice Luca Filippini, segretario generale e coordinatore del Dipartimento delle istituzioni - se le problematiche legate all'attività dei tassisti tocchino solo alcuni Comuni oppure se siano più generalizzate. Si è così mostrata la necessità «di rivedere l’impostazione della gestione delle concessioni con l’obiettivo di uniformare o comunque avvicinare maggiormente le singole ordinanze comunali» ci dice Luca Filippini, segretario generale e coordinatore del Dipartimento delle istituzioni.
Non si tratta dunque soltanto di Lugano, dove una proposta di cambiamento già ci sarebbe: nell’estate del 2015 l’Esecutivo comunale aveva presentato una nuova ordinanza volta a migliorare il settore, tra l’altro mediante l’abolizione della distinzione tra taxi di categoria A e quelli della B. Ma dall’autunno dello stesso anno l’ordinanza è bloccata da un ricorso che è ancora in attesa di una decisione del Tribunale cantonale amministrativo (TRAM).
Quali saranno ora i prossimi passi? Il Dipartimento sta ora evadendo la mozione presentata nel 2015 dall’allora deputato Giancarlo Seitz, che chiedeva un nuovo regolamento cantonale per servizio taxi e trasporto privato. «Gli spunti emersi dall’incontro saranno integrati nel testo». Inoltre al Consiglio di Stato sarà chiesto di creare un gruppo di lavoro «che analizzi la tematica nel dettaglio e avanzi una proposta di cambiamento» conclude Filippini.