Presentata la nuova location guide della Ticino Film Commission che promuove territorio anche attraverso le parole dei registi. E parte l’hashtag #ticinofilmlocation
LOCARNO - «Si può ancora sentire la musica di fondo che suona al Grand Hotel Locarno, quella del vento che soffia sulle moquette usurate nelle sale e nel vuoto bar». È con queste parole che la regista svizzero-peruviana Klaudia Reynbicke racconta lo storico edificio di Muralto nella nuova location guide della Ticino Film Commission (TFC). Si tratta di un progetto online che stamattina è stato presentato proprio nel salone cerimoniale del Grand Hotel, edificio che fa parte della storia del Locarno Festival. «Non mi sembra vero, guardate la bellezza di questo posto» ha infatti esordito pieno d’emozione Marco Solari, presidente del Festival, entrando nella sala.
La location guide non è uno strumento nuovo. Ma ora si presenta in una veste innovativa. E punta sulla quantità e sulla qualità, sfruttando l’intelligenza artificiale e lo story telling per promuovere il Ticino come terra di set cinematografici. «Sinora sulle pagine della Ticino Film Commission erano disponibili le schede di 46 location, un numero un po’ riduttivo» ha spiegato Elia Frapolli, già direttore di Ticino Turismo e ora consulente esterno che si è occupato del progetto. Basti pensare che nel resto del mondo sono attive centinaia di Film Commission. E quella presente in Toscana, per esempio, propone ben duemila location. «Ma è difficile tenerle aggiornate» ha sottolineato Frapolli.
Ci pensa la tecnologia - Ed è qui che entra in gioco l’intelligenza artificiale: attraverso un Social Media Aggregator, la guida ticinese raccoglie e indicizza le fotografie delle potenziali location che sono già disponibili sui vari social media. Che sia una foto scattata da un turista in vacanza, oppure quella di un ticinese in gita in Verzasca. «Perché sforzarsi a fotografare e filmare le location, quando lo fa già il resto del mondo?» Nasce così un database che permette di individuare il set ideale per i film. «Siamo partiti un paio di settimane fa e disponiamo già di circa 10’000 fotografie, in un anno dovremmo arrivare a mezzo milione».
I luoghi cari ai registi - Per presentare al meglio il territorio ticinese, il progetto dà poi la parola ai registi: sono loro che raccontano i luoghi a loro cari, rifacendosi anche al loro vissuto personale. Il ticinese Erik Bernasconi ha per esempio scelto di parlare dei posti in cui «si pensava alla guerra»: dai castelli di Bellinzona ai Fortini della fame di Camorino e all’ex caserma di Losone. Reynbicke si è invece concentrata sui luoghi «fermi nel tempo».
«Abbiamo potenziale da vendere» - «Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio bellissimo, in pochi chilometri si va dalle palme alle montagne, dalle città alle valli: questo è un potenziale che dobbiamo vendere e rendere fruibile» ha detto Nicola Pini, presidente TFC. Con la nuova location guide, si racconta il territorio con le parole di chi il cinema lo fa, ha poi evidenziato la direttrice TFC Nadia Dresti.
Un indotto milionario - Il direttore della Divisione dell’economia, Stefano Rizzi, ha sottolineato che «la Ticino Film Commission è un progetto esemplare nella politica economica regionale». E ha ricordato che tra il 2015 e il 2017 ha accompagnato 57 produzioni nazionali e internazionali, generando 1’130 giorni di attività sul campo e un indotto economico diretto di quasi cinque milioni di franchi.
Un hashtag per scoprire luoghi nascosti - Come già fatto per la versione precedente del database, anche questa volta la TFC vuole coinvolgere direttamente la popolazione e i partner presenti sul territorio. L’invito è dunque quello di segnalare le location attraverso i propri canali social tramite l’hashtag #ticinofilmlocation o contattando direttamente la commissione.