In Ticino sono circa 200 i minori collocati presso famiglie affidatarie. Il caso di tre fratelli del Luganese
LUGANO - È il 19 novembre. Alle 8 di mattina scatta l'operazione in un complesso scolastico del Luganese. Tre fratellini - di 12, 6 e 5 anni - vengono prelevati separatamente da agenti della Polizia cantonale. Anche i genitori rientrando a casa trovano una pattuglia ad aspettarli.
Inizia così «l'incubo giudiziario» di una delle tante famiglie “spezzate” del Ticino. Il rapporto dell'autorità di protezione racconta una vicenda di violenza domestica, litigi, emersi grazie all'attenzione degli insegnanti.
Non è un caso isolato. L'anno scorso in Ticino erano 216 i minori affidati a famiglie diverse da quella d'origine, per periodi brevi o a lungo-medio termine. I motivi sono i più disparati e (per fortuna) non sempre così gravi. Il dato è tendenzialmente stabile, come mostrano i numeri forniti dall'Ufficio dell'aiuto e della protezione.
I minori affidati in Ticino:
anno | n. minori |
2015 | 202 |
2016 | 244 |
2017 | 205 |
2018 | 210 |
2019 | 216 |
I dati comprendono «sia gli affidamenti a medio e lungo termine, sia gli affidamenti urgenti di corta durata» precisano dall'Uap. Questi ultimi sono i più problematici. A volte i bambini provengono da situazioni di violenza, e vengono consegnati ai genitori "temporanei" dopo un ricovero in ospedale. Altri soggiornano in strutture protette, in attesa di trovare una famiglia disponibile.
«Al momento in cui un minore deve essere collocato si valutano le opzioni possibili» spiega la capoufficio Sabina Beffa. «Se le condizioni famigliari lo permettono, e vi sono famiglie idonee a disposizione, in genere l'affido viene preferito». I bambini collocati "d'urgenza" in Ticino sono una trentina all'anno. In questi casi gli affidi durano sei mesi al massimo, e il preavviso può essere minimo: anche di sole 72 ore.
Affidi d'urgenza in Ticino:
n. minori | n. famiglie | |
2015 | 27 | 14 |
2016 | 58 | 18 |
2017 | 26 | 18 |
2018 | 28 | 18 |
2019 | 28 | 18 |
È la fase dell'allontanamento. Quella più difficile. A volte lo "strappo" avviene in situazioni conflittuali, ed è organizzato a sorpresa. Gli interventi nelle scuole non sono frequenti, spiegano gli addetti ai lavori, ma capitano. Altri casi sono finiti in passato sui giornali. A Lugano un recente episodio aveva scatenato accese proteste da parte dei familiari.
Una "extrema ratio" che si cerca di evitare. In buona parte dei casi le soluzioni vengono concertate assieme alla famiglia. «Oltre metà degli affidamenti sono interfamigliari, presso nonni o parenti» precisa l'Uap. Ma non sempre è possibile, e qui intervengono le famiglie affidatarie.
«Avremmo bisogno di più famiglie, quelle disponibili vengono occupate sempre in tempi rapidi» spiega Stefania Caffi, consulente sociale dell'Atfa. L'associazione delle famiglie affidatarie si occupa di reperire i candidati genitori, tramite campagne di sensibilizzazione, e offrire loro sostegno e supervisione durante l'affido. «È una scelta impegnativa - spiega Caffi - non viene mai presa a cuor leggero».
Anche perché i minori portano con sé il loro vissuto traumatico. Nella maggior parte dei casi, dietro all'affido ci sono «crisi relazionali, malattie o incarcerazioni» continua la consulente - e in generale una grave inadeguatezza dei genitori naturali, per cui i figli vivono in situazioni di negligenza e trascuratezza». I maltrattamenti non sono infrequenti «fino ai casi più gravi» di veri e propri abusi.
Eppure, la famiglia d'origine non viene mai "tagliata fuori" del tutto. «Il collocamento è sempre inteso come provvisorio, anche se a volte può durare anni» precisa Caffi. «Le famiglie affidatarie non sono dei sostituti, ma affiancano quelle naturali».
Un affiancamento mai semplice. Nel caso dei tre fratellini, parallelamente all'affido è scattato un procedimento presso il Ministero Pubblico. La Arp incaricata del caso - dopo due mesi di allontanamento completo - ha concesso alla madre di tenere i figli un giorno a settimana. Le cose, chissà, potrebbero anche finire bene. O meglio di come erano iniziate.