Da oggi parte la fornitura che fa parzialmente capo a uno stock acquistato per la pandemia del 2009
Alcune confezioni riportano una data di scadenza superata. Ma il DSS assicura: «Lo stato di conservazione è stato verificato dal farmacista cantonale»
BELLINZONA - Strutture sanitarie, medici di famiglia e pediatri ticinesi stanno per ricevere un rifornimento di mascherine di protezione. La distribuzione inizierà oggi da parte delle autorità cantonali e ha l'obiettivo di supplire alla carenza di materiale preventivo.
In parte si farà capo a materiale ordinato durante la pandemia del 2009 (si trattava dell'influenza H1N1, meglio nota come “suina”), che in alcuni casi riporta una data di scadenza superata. Ma lo stato di conservazione è stato verificato dal farmacista cantonale, come assicura il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS): «Le mascherine ancora in stock sono perfettamente utilizzabili e adatte agli scopi di protezione per cui sono previste».
Il materiale sarà distribuito esclusivamente a operatori sanitari che sono già stati informati debitamente dal Farmacista cantonale.
Se il disinfettante è scaduto - A titolo informativo, le autorità cantonali segnalano inoltre che i disinfettanti a base alcolica che dovessero aver superato la data di scadenza sono perfettamente validi. Non perdono infatti la loro efficacia con gli anni e possono dunque essere utilizzati anche dopo la data di scadenza, a condizione che il flacone sia ben chiuso. Gli altri tipi di disinfettanti, come acqua ossigenata, ipoclorito tipo amuchina o clorexidina non devono più essere utilizzati dopo la data di scadenza, siccome inefficaci.
Furto di mascherine - Succede in Ticino, ma anche nel resto della Svizzera: non manca chi ruba mascherine nelle strutture sanitarie. Lo conferma a 20 Minuten l'Ospedale Triemli di Zurigo: «In effetti negli ultimi giorni il numero di mascherine impiegate è molto più alto del previsto, ma non si tratta di quelle a disposizione del personale sanitario ma di quelle disponibili nelle aree pubbliche». Ed è per questo motivo che ora nella struttura in questione non vengono più messe a disposizione. All'Inselspital di Berna si parla addirittura di confezioni che spariscono in cinque minuti.
I casi ticinesi - Per quanto riguarda la diffusione del coronavirus in Ticino, oggi il DSS ha reso noto che altre due persone sono risultate positive. Si tratta di due donne, entrambe residenti nel Luganese. La prima era in stretto contatto con l'ottantenne ricoverato in terapia intensiva alla Clinica Moncucco di Lugano.
Le nuove indicazioni - Gettare il fazzoletto usato in un secchio della spazzatura chiuso, evitare le strette di mano e annunciarsi al telefono prima di recarsi dal medico o al pronto soccorso. Queste sono le nuove indicazioni igieniche introdotte ieri dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), che ha così intensificato la campagna preventiva contro il coronavirus.
Tutte le informazioni sulla situazione relativa al coronavirus in Svizzera sono disponibili su www.ufsp-coronavirus.ch e su www.ti.ch/coronavirus. Per qualsiasi dubbio è attiva la seguente infoline: 0800.144.144 (tutti i giorni dalle 7 alle 22).