Si tratta di un anziano del Luganese, ora ricoverato alla Clinica Luganese Moncucco
Nel frattempo a livello nazionale si è passati al “livello rosso” con tre nuove indicazioni da seguire per rallentare la diffusione della malattia
BELLINZONA - Il Ticino ha un secondo paziente con il coronavirus. Lo comunica il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS), spiegando che il caso è stato individuato ieri in tarda serata dal servizio di microbiologia del Dipartimento di medicina di laboratorio dell'Ente ospedaliero cantonale. Più informazioni saranno fornite in serata.
Si tratta di un anziano residente nel Luganese che è stato accolto ieri al pronto soccorso della Clinica Luganese Moncucco con le misure di protezione previste dal protocollo, che hanno permesso di evitare qualsiasi contatto non protetto - fanno sapere le autorità sanitarie. L'uomo è stato posto in isolamento.
Come previsto, è in corso la ricostruzione dei contatti stretti del paziente per determinare eventuali misure di quarantena.
Il primo paziente - Il primo caso ticinese (che era anche il primo a livello nazionale) era stato annunciato lo scorso martedì. Si trattava di un settantenne che aveva contratto il virus dopo aver partecipato, il 15 febbraio 2020, a un convegno scientifico a Milano. I sintomi si erano presentati due giorni dopo e in seguito era stato effettuato il ricovero. Lo scorso venerdì il paziente è poi stato dimesso e posto in quarantena presso il suo domicilio: il ricovero si era risolto «nel migliore dei modi e senza esporre ad alcun pericolo di contagio gli altri pazienti presenti nella struttura e il personale che ha prestato le occorrenti cure» aveva comunicato la direzione della Clinica Luganese Moncucco.
Casi in aumento - Se lo scorso martedì si parlava ancora di un caso singolo in Ticino, nel frattempo in tutta la Svizzera si contano almeno ventiquattro persone in undici cantoni che hanno contratto il coronavirus. E dopo le prime misure preventive stabilite dalle autorità cantonali, tra cui l'annullamento di tutti i carnevali ambrosiani, anche a livello nazionale sono stati presi provvedimenti: da una vasta campagna informativa e di sensibilizzazione al divieto di organizzare eventi con oltre mille persone.
Dal giallo al rosso - E per quanto riguarda la campagna informativa dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), proprio oggi sono state introdotte tre nuove indicazioni da seguire per fermare o perlomeno rallentare la diffusione della malattia proveniente dalla Cina: evitare le strette di mano, gettare i fazzoletti usati in un secchio della spazzatura chiuso e contattare il medico telefonicamente. Per rendere attenta la popolazione sulle nuove regole d'igiene e di comportamento, il colore di sfondo del materiale informativo - come aveva spiegato l'UFSP negli scorsi giorni - è passato dal giallo al rosso.
Situazione monitorata - La situazione «si evolve rapidamente». Lo ha sottolineato negli scorsi giorni il consigliere federale Alain Berset, capo del Dipartimento dell'interno, ricordando che il virus si sta diffondendo molto velocemente in tutto il mondo. E in particolare nei paesi confinanti, tra cui Italia (dove al momento si contano oltre 1'600 casi accertati e una quarantina di morti), Germania e Francia. Per questo motivo la situazione è costantemente monitorata e le autorità sanitarie sono pronte ad adottare nuove misure. Un segnale positivo era però dato da un rallentamento dei contagi in Cina.
Tutte le informazioni sulla situazione relativa al coronavirus in Svizzera sono disponibili su www.ufsp-coronavirus.ch e su www.ti.ch/coronavirus. Per qualsiasi dubbio è attiva la seguente infoline: 0800.144.144 (tutti i giorni dalle 7 alle 22).
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Fonte: DSS