Nuove misure per le strutture socio-sanitarie. Niente visite in casa anziani per chi ha sintomi influenzali.
Sul caso all'Arti e Mestieri: «23 allievi e 4 docenti sono stati posti in quarantena».
BELLINZONA - In Ticino i casi confermati di coronavirus sono “15 più 1”. Quindici sono su suolo ticinese, compreso il collaboratore dell’Amministrazione federale delle dogane di stanza al valico doganale di Chiasso strada «la cui funzione non prevede contatti con persone esterne». L'altro è il milite risultato positivo al test durante un corso di ripetizione a Wangen an der Aare (Berna). «Sta bene e rientrerà a casa», ha detto di lui il medico cantonale Giorgio Merlani, precisando che «non è guarito, ma le sue condizioni di salute sono buone».
Questa mattina è stato annunciato il contagio di uno studente presso la Scuola d’arti e mestieri di Bellinzona. 23 allievi e 4 docenti sono stai messi in quarantena. Ma il primo caso non ha portato il Governo a decidere di chiudere le scuole, che (almeno per il momento) resteranno aperte.
Le autorità cantonali si aspettano che l’emergenza durerà a lungo e hanno annunciato nuove misure a tutela della sicurezza negli ospedali, nelle strutture socio-sanitarie e nelle case anziani. Verranno ridotti l’accesso e gli orari di visita. A chi presenta sintomi influenzali verrà imposto il divieto d’entrata.
La situazione viene costantemente monitorata. Se necessario, «il Cantone potrà chiamare in servizio anche i militi della protezione civile», ha fatto sapere il comandante della polizia cantonale Cocchi.
Il secondo paziente ticinese risultato positivo al coronavirus, l’80enne del Luganese, si trova tuttora intubato in terapia intensiva. Degli altri 14 casi (oltre al milite) una buona parte delle persone sono isolate in casa, mentre alcune sono ricoverate.