I resti rinvenuti appartengono a quella che era una giovane donna tra i 20 e i 25 anni d’età
Perché Vincenzina? Ovviamente in onore del santo patrono della chiesa
RIVIERA - Non è stato possibile vedere solo i molti frammenti di affresco ritrovati negli scavi, ma anche le immagini delle ossa umane facenti parte dello scheletro di "Vincenzina". Questo, infatti, è il nome dato ai resti rinvenuti dagli archeologi impegnati nello scavo nella Chiesa di San Vincenzo, a Cresciano.
Qui, in occasione delle odierne porte aperte, sono stati mostrati al pubblico i ritrovamenti dell'edificio di culto precedente all'edificazione dell'attuale Chiesa, risalente al secolo XVI e trasformato successivamente in ciò che oggi è possibile vedere e visitare.
Oltre ai frammenti, dai colori sorprendentemente vividi, è stato rinvenuto uno scheletro non integro, ma ben conservato e in buone condizioni. Come riferito da La Regione negli scorsi giorni, gli archeologi dell’Ufficio dei beni culturali si occuperanno ora di studiare le ossa nel dettaglio.
Dalle informazioni emerse finora i resti appartengono a quella che era una giovane donna tra i 20 e i 25 anni d’età, probabilmente alta tra 1,65 e 1,70 metri. Perché Vincenzina? Ovviamente in onore del santo patrono della chiesa.