Con l'uso delle mascherine, leggere il labiale degli interlocutori risulta decisamente complicato.
La Federazione svizzera dei sordi spiega come fare per ovviare a questo problema
LUGANO - Malgrado il Consiglio federale non abbia imposto ufficialmente l'uso di mascherine, sempre più persone, soprattutto professionisti, le indossano. Questo rende la vita ancora più difficile alle persone sorde e ipoudenti, che non possono più leggere il labiale. La Federazione svizzera dei sordi chiede la fornitura di mascherine trasparenti e sensibilizza sul tema della comunicazione con le persone sorde in questo periodo di covid-19.
Da lunedì 27 aprile la Svizzera ha iniziato il piano di uscita dalla crisi del coronavirus con l'apertura di alcune imprese e servizi secondo le disposizioni del Consiglio federale. Anche se l'uso delle mascherine non è sempre ufficialmente obbligatorio, tutti i professionisti che sono tornati e torneranno in futuro al lavoro le indossano per la propria sicurezza. Questa situazione è estremamente stressante per le persone sorde e audiolese, che non possono più leggere il labiale dei loro interlocutori come sono abituati a fare quotidianamente, in assenza di interpreti della lingua dei segni.
In risposta a questa situazione, la Federazione svizzera dei sordi ha pubblicato un flyer e un video con cui spiega ai professionisti e al pubblico in generale come comunicare con le persone sorde quando indossano una mascherina. La Federazione chiede inoltre che in Svizzera vengano messe a disposizione maschere trasparenti, una soluzione che garantisce la protezione delle persone e consente al contempo una comunicazione ottimale.
Già prima di Pasqua, la Federazione aveva inviato una lettera alle autorità sanitarie, agli ospedali, alle organizzazioni di medici e farmacisti per informarli e inoltrare le raccomandazioni sulla comunicazione con i sordi e gli audiolesi in questo periodo di covid-19. Nella lettera si ricordava che idealmente è sempre necessario utilizzare un interprete in lingua dei segni, «un servizio proposto in questo periodo di crisi a distanza tramite collegamento video (Skype, Zoom, WhatsApp ecc.)», spiega Christian Gremaud responsabile della Comunicazione della Federazione svizzera dei sordi. «In caso contrario, si deve fare tutto il possibile per far sì che la persona sorda o audiolesa possa comunicare usando la scrittura o indossando e facendo indossare una maschera trasparente».