Gli assembramenti indignano. Ma dal Ps arriva la richiesta di aggiungere qualche accesso lungo le rive del lago
LUGANO - Distanza sociale, questa sconosciuta. Basta guardarsi in giro – nei negozi, sui bus, sulla funicolare e perfino alla foce del Cassarate come ha riferito laRegione - per rendersi conto che ormai il concetto di distanza sociale è solo un optional. Chi la rispetta davvero? Chi la garantisce davvero? Davanti ad alcuni supermercati ormai non c’è nemmeno più la persona che regola il traffico delle entrate.
Le immagini di ieri degli assembramenti al Parco Ciani e alla foce hanno fatto il giro del cantone. Il sindaco di Lugano, Marco Borradori, ha fatto sapere che se le regole di distanziamento sociale non verranno rispettate la Città sarà costretta a chiudere nuovamente tutto. Una soluzione che non piace ai socialisti che oggi tramite Raoul Ghisletta, Nina Pusterla, consiglieri comunali PS a Lugano, hanno bocciato la proposta di Borradori. “Non crediamo che la soluzione sia chiudere quella di luoghi pubblici di svago, se non come misura estrema, come evocato dal sindaco di Lugano espressosi nelle scorse ore in merito all’affollamento della spiaggetta alla foce. Crediamo invece che occorra aggiungere se possibile spazi accessibili al lago per diluire le persone, ma nel contempo far rispettare assolutamente le misure di distanza sociale”.
Nell’interpellanza i due consiglieri comunali socialisti sottolineano che occorre “diffondere il porto della mascherina igienica come misura di sicurezza utile e poco invasiva della libertà personale (misura raccomandata in caso di affollamento ma non resa obbligatoria dalle autorità federali; obbligatorietà chiesta dal sindacato del personale dei trasporti pubblici)”.
Da qui la richiesta di aggiungere qualche ulteriore accesso a lago per ridurre gli assembramenti alla spiaggetta della foce, e chiedono inoltre come la Città intenda organizzare i controlli della polizia nei luoghi a rischio per far osservare rigorosamente la distanza sociale. E infine se non sia il caso di chiedere alla TPL SA e altre aziende di trasporto di esigere il porto della mascherina igienica nei mezzi di trasporto.