A Lugano è in corso la posa della nuova segnaletica per le due ruote
Il virus ha spinto più persone a rinunciare ai mezzi pubblici, come mostra anche un recente studio del Politecnico federale di Zurigo
LUGANO - Il virus non è scomparso. Ma la nostra vita sta gradualmente tornando a una nuova normalità. Una nuova normalità in cui i cittadini - e lo ha confermato un recente studio del Politecnico federale di Zurigo - tendono a spostarsi di più in bicicletta, in modo da evitare di dover salire a bordo di mezzi pubblici troppo affollati. In Svizzera la distanza percorsa in sella è di recente triplicata.
Ma le città ticinesi non sono pronte per un aumento dei ciclisti sulle strade, come affermava nelle scorse settimane la locale sezione dell'associazione Pro Velo: «Le reti urbane e periferiche del nostro cantone non sono sufficientemente sicure e spesso ciclopiste e passerelle sono condivise con i pedoni». E lanciava un appello per l'introduzione di misure provvisorie a favore delle due ruote.
La risposta di Lugano - Ecco dunque che a Lugano - come di recente annunciato dalle autorità cittadine - si sta facendo spazio alle biciclette, nello specifico lungo le corsie bus: diversi tratti saranno infatti utilizzabili anche dalle due ruote. Per esempio lungo via Pretorio, dove proprio stamani era in corso la posa della segnaletica per le biciclette (vedi foto).
La circolazione delle biciclette sarà consentita sulle corsie bus in pianura o discesa sui seguenti tratti: via Sonvico, via Trevano (lungo la caserma dei pompieri e da via Beltramina a Piazza Molino Nuovo), viale Franscini, via Magatti (fino a Piazza Manzoni con uscita sul lungolago autorizzata), lungolago (tra il debarcadero di Paradiso e la rotonda del LAC), via Cantonale.
Altre misure - Sempre a Lugano è nel frattempo anche cresciuta la rete di bikesharing, che ha ora cinque nuove postazioni e altre trenta biciclette (di cui quindici elettriche). Poi è prevista l'introduzione di una modifica della segnaletica per consentire l'accesso delle due ruote alle strade limitate al servizio a domicilio. E si sta valutando la possibilità di autorizzare il transito in senso inverso lungo alcune strade in “zona 30”.