Dal dipartimento di Zali vengono espressi «delusione e rammarico» e si denunciano «danni milionari»
Le critiche rivolte alle FFS: «Ci si aspettava una programmazione più efficace»
BELLINZONA - «Rammarico e delusione». Questa la reazione del Dipartimento del territorio allo slittamento dell’apertura della galleria di base del Monte Ceneri dal 13 dicembre 2020 al 5 aprile 2021. Da dicembre, infatti, il nuovo collegamento sarà disponibile solo per una piccola parte dei convogli ferroviari.
Il DT, si dice deluso «sia per essere stato escluso dalle FFS in sede di processo decisionale, sia perché gli sforzi, anche finanziari, profusi dall’ente pubblico - Parlamento, Consiglio di Stato, Comuni e Commissioni regionali dei trasporti - volti a rispettare i tempi annunciati, sono stati notevoli».
«L’apertura della galleria di base del Monte Ceneri - sottolinea ancora il dipartimento di Claudio Zali - rappresenta per la Città Ticino un cambiamento epocale. È comprensibile che l’emergenza sanitaria abbia potuto causare dei ritardi sui tempi di consegna dell’opera e di conseguente messa in esercizio della stessa. Tuttavia, nell’ambito di un progetto di tale portata ci si sarebbe aspettati la messa in conto di un certo margine di sicurezza, tanto più che AlpTransit San Gottardo SA (ATG) consegnerà l’opera a FFS, come da programma, il 4 settembre 2020, mentre il ritardo è causato da opere infrastrutturali minori e da altre mancanze riconducibili a FFS. Da cui ci si sarebbe potuto attendere una programmazione più tempestiva».
Per il DT lo slittamento ad aprile 2021 dell’introduzione dell’orario definitivo è pertanto «difficilmente giustificabile», così come la modalità di approccio in termini di comunicazione verso l’ente pubblico, posto di fronte ai fatti compiuti, è «insoddisfacente».
Viene rammentato, infine, che con l’approvazione dell’offerta di trasporto pubblico 2020-2023, tutte le aziende di trasporto pubblico in Ticino, i Comuni e le Commissioni regionali dei trasporti «si sono attivati ai fini di una quasi completa riorganizzazione, operando importanti investimenti volti, per esempio, all’assunzione e alla formazione di nuovo personale, nonché all’acquisto di nuovi mezzi». Ne deriva pertanto «un danno economico nell’ordine di milioni di franchi che sarà oggetto di future discussioni».