La crisi degli scorsi mesi ha influito sui cantieri e sulla formazione dei macchinisti.
Il portavoce Walser: «Con il governo ticinese stiamo lavorando a un orario intermedio che dovrebbe garantire un'offerta attrattiva».
BELLINZONA - Le FFS reagiscono alle critiche dovute allo slittamento di circa quattro mesi dell'apertura completa della Galleria di base del Monte Ceneri. I motivi dei ritardi sono tutti, direttamente o indirettamente, collegati al Covid-19, ha spiegato oggi il portavoce dell'ex regia federale Patrick Walser. La crisi degli scorsi mesi ha infatti influito sui cantieri e sulla formazione dei macchinisti.
Il portavoce ha indicato che a contribuire alla decisione di rinviare la completa apertura - anche a causa della chiusura dei cantieri in Ticino degli scorsi mesi - sono stati i ritardi su due tratte: tra Riazzino e Tenero e nella galleria tra Lugano e Paradiso i lavori saranno completati più tardi del previsto.
A ciò si aggiunge la formazione di nuovi macchinisti per i TILO, ritardata anch'essa a causa del Covid-19 per via della chiusura temporanea delle scuole. I nuovi macchinisti avranno un ruolo importante nel traffico regionale ticinese, ha sottolineato Walser. Poiché dopo l'apertura della Galleria di base del Ceneri circoleranno più treni, saranno necessari anche più macchinisti.
Inizialmente prevista per il prossimo 13 dicembre, l'apertura completa della Galleria di base del Monte Ceneri è stata rinviata ieri al 5 aprile 2021. Walser ha affermato che le FFS e il governo ticinese stanno lavorando a un «orario intermedio» - valido per i mesi da dicembre ad aprile - che dovrebbe garantire "un'offerta attrattiva". Nelle prossime settimane verranno fornite maggiori informazioni in merito, ha assicurato il portavoce.
Ieri, ricordiamo, il Dipartimento del Territorio, aveva attaccato l'ex Regia federale esprimendo «delusione e rammarico» per non essere stati consultati in merito allo slittamento e prospettando «danni milionari» con un'apertura completa posticipata di quattro mesi.