La gestione della pandemia da parte della Confederazione piace ai compratori della penisola
Gli immobili più ambiti sono quelli che offrono privacy e giardino
LUGANO/ZURIGO - Secondo uno studio condotto da UBS, nei primi cinque mesi del 2020 il prezzo degli immobili di lusso in Svizzera è aumentato solo dell'1,7%, contro il 6% dell'anno precedente. «La propensione a pagare il prezzo degli immobili di lusso è diminuita e i potenziali compratori si mostrano prudenti» si legge nel rapporto di UBS. Nell'insieme del mercato i prezzi sono saliti del 3% nel primo trimestre del 2020. Il Ticino rimane comunque una meta ambita e l'istituto bancario prevede dei prezzi superiori alla media elvetica.
Philipp Peter, comproprietario dell'agenzia immobiliare ticinese Wetag Consoulting, che si occupa di case e appartamenti di lusso, spiega i pro e i contro del lockdown.
Come avete reagito alla quarantena?
«All’inizio è stato uno shock per tutti. Durante le prime settimane di lockdown i telefoni squillavano raramente, ma ci siamo subito resi conto che il lockdown poteva essere visto anche come un’opportunità: i clienti avevano più tempo per dedicarsi alla selezione degli oggetti e scegliere con accuratezza quale proprietà visitare».
Le visite degli immobili si sono completamente fermate?
«In un certo senso no, abbiamo comunque fatto delle visite in videochiamata delle proprietà non abitate, anche se vengono fatte sempre varie foto e video agli immobili in vendita, e ora che le dogane sono aperte raccogliamo i frutti».
La Svizzera e in particolare il Ticino post-lockdown sono attrattivi per gli acquirenti stranieri?
«Certamente. La Confederazione ha sostenuto gran parte della popolazione durante il coronavirus e questo ha portato a un ulteriore interessamento della clientela estera, soprattutto penso a chi ha delle società attive. Altri vantaggi restano comunque la stabilità politica, la scarsa criminalità, un buon sistema sanitario e scolastico, sia pubblico che privato».
Principalmente di che nazionalità sono gli acquirenti?
«La clientela è sempre stata molto varia anche perché il Ticino è un territorio interessante per il clima e la vicinanza con l’aeroporto di Milano Malpensa (o di Lugano per l’aviazione privata). Devo comunque dire che nelle ultime settimane sono aumentate le richieste da parte di cittadini italiani, i quali, oltre ad apprezzare il sistema politico elvetico, sono preoccupati dell’arrivo di un’eventuale tassa patrimoniale in Italia».
Ci sono state variazioni di prezzo degli immobili?
«Complessivamente i prezzi sono rimasti stabili. Qualcuno durante il Covid-19 ha provato a fare offerte molto basse, ma queste non sono state accettate. Bisogna considerare che la maggior parte degli acquirenti d'immobili di lusso hanno delle buone riserve economiche, anche se indubbiamente qualcuno ha subito un brutto colpo a causa della pandemia. In alcuni casi ci sono venditori che hanno alzato il prezzo, penso a location con molta privacy, ampi giardini, terrazzi, oggetti che ora - dopo l’esperienza del lockdown - sono particolarmente apprezzati».