Il gruppo fa riferimento anche al caso di un ragazzo che si è gettato dal centro della Croce Rossa a Paradiso
LUGANO - «Il forte stress psicologico, l'assenza di ogni forma di sostegno e le assurde condizioni presenti all'interno di queste strutture sono fonte di sofferenza e rabbia quotidiane». Inizia così la denuncia del Collettivo R-esistiamo riferendosi ai centri per migranti in Ticino. L'ultimo episodio di violenza riportato è una rissa, avvenuta negli scorsi giorni nel bunker per richiedenti d'asilo di Camorino, durante la quale c'è stato un accoltellamento tra due persone. «Riteniamo che la responsabilità di questi avvenimenti è di chi incarcera, segrega, isola e infantilizza le persone migranti fino a portarle all'esasperazione», prosegue il Collettivo.
Ieri il collettivo "R-esistiamo" e altre persone solidali si sono recati al centro d'accoglienza di Paradiso dove giovedì scorso un giovane - stando a quanto raccontano quelli del collettivo - un ragazzo si sarebbe gettato dal quarto piano. Nella descrizione dei fatti viene riportato anche il racconto di alcuni ospiti: «Il ragazzo si trovava nel centro di Paradiso senza famiglia. Da tempo aveva forti dolori alla schiena e da due giorni non mangiava per questo motivo. Lui ha chiesto più volte di avere un'ambulanza e un dottore ma i funzionari della Croce Rossa non hanno dato seguito alle sue richieste. Così dalla disperazione giovedì notte si è buttato dal balcone della sua stanza. Ora nessuno sa come sta e la Croce Rossa non ci dice nulla». Da noi contattata la Croce Rossa si è limitata a dire che oggi non è possibile fornire ulteriori informazioni su quanto accaduto.