Anna racconta come ha superato il blocco che la faceva stare zitta con la gente e sul lavoro
Oggi è la Giornata internazionale dell'alfabetizzazione. Una giovane di origine straniera racconta come ha superato «il problema di non riuscire a comunicare con le persone». Pepita Vera Conforti del DECS: «Migliorando le competenze rafforziamo l'autonomia delle persone»
LUGANO - Quante volte è stata zitta perché non osava chiedere. L’aridità di una lingua asciutta, basica, che non era la sua, per lei di origine straniera, è stata a lungo un vuoto pesante da portare.
Bloccata per paura - In passato, perché oggi Anna (nome di fantasia), una trentenne che in Ticino ha trovato famiglia e lavoro come collaboratrice nel settore socio-sanitario, si sente un’altra persona. «Prima mi sentivo bloccata. Avevo paura di non farmi capire dai colleghi. Il mio problema era di non riuscire a comunicare con la gente. Ma anche a casa trovavo difficoltà. Ad esempio, per fare una telefonata o andare in un ufficio dovevo farmi aiutare da mio marito» ricorda.
«Il corso mi ha liberata» - Anna oggi ha voltato pagina. Merito soprattutto di un corso, cui ha partecipato due anni fa, organizzato da Croce Rossa Svizzera nell’ambito della Promozione cantonale delle competenze di base degli adulti. Un progetto innovativo che lavorava sul miglioramento delle relazioni nel contesto professionale partendo anche dal rafforzamento della comprensione e dell’uso dell’italiano. Se le parole sono attrezzi, oggi Anna cammina più leggera e spedita grazie al buon numero di vocaboli che porta sempre con sé. Al lavoro, come in famiglia, la sua autostima è cresciuta: «Grazie al corso mi sono liberata. Ho capito che non dovevo avere paura di sbagliare perché non sono di madre lingua italiana» dice. «Oggi sento che la mia vita è più tranquilla e libera. Se non capisco non ho più timore di chiedere. Il corso mi ha dato forza e autostima. L’apprendimento di una lingua parte dalla testa e abbattersi peggiora solo la situazione». Anche in famiglia hanno apprezzato il cambiamento «Mio marito è stato molto contento, quasi meravigliato quando gli dicevo di avere sbrigato questa o quell’altra faccenda».
«Più competenze, più autonomia» - Nel 2020 l’analfabetismo nei Paesi industrializzati conosce infatti molte sfumature che non possono essere ridotte alla semplice difficoltà di scrittura o lettura. «Più parole io posseggo, meglio costruisco relazioni e acquisto autonomia. Perché sono in grado di capire. È questo uno degli obiettivi dei corsi - spiega Pepita Vera Conforti, che per il DECS coordina i progetti di Promozione competenze di base degli adulti. «Il fatto di essere scolarizzati non è, per tanti motivi che possono andare dal lungo tempo trascorso a un percorso scolastico zoppicante, garanzia di possedere gli strumenti di lingua o di calcolo e con il lockdown abbiamo pienamente compreso la necessità di governare al meglio gli strumenti digitale. Noi lavoriamo per migliorare o rafforzare queste competenze e di conseguenza l’autonomia delle persone nella comunità».
L'appuntamento oggi - In occasione della Giornata internazionale dell’alfabetizzazione, questo pomeriggio dalle 16 chi passerà dalla Città dei mestieri, in Viale Stazione 25 a Bellinzona, potrà partecipare al concorso “Ruzzle, trova più parole possibile”.