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CANTONENelle case per anziani potrebbe tornare la visita in camera

08.09.20 - 15:29
Misure anti Covid nelle strutture per la quarta età. Dopo settimane di titubanze, forse si è vicini a una svolta.
Keystone (archivio)
Nelle case per anziani potrebbe tornare la visita in camera
Misure anti Covid nelle strutture per la quarta età. Dopo settimane di titubanze, forse si è vicini a una svolta.
L'allentamento potrebbe subentrare a breve. Secondo alcuni si è perso il treno tra fine giugno e inizio luglio. A "frenare" sarebbe stata la prudenza dei medici.

BELLINZONA - Oltre sei mesi di "reclusione" per i rappresentanti della quarta età. Le case per anziani ticinesi sono sempre più sotto assedio a causa delle rigide misure anti Covid-19. Si respirerebbe nervosismo già a partire dalle ricezioni, dove sovente gli impiegati si trovano confrontati con gli sfoghi, anche aggressivi, da parte dei parenti degli ospiti. All'orizzonte, tuttavia, si preannuncia una svolta: presto si dovrebbe potere tornare a visitare l'anziano in camera. Ovviamente su appuntamento e con le dovute precauzioni. 

Il mondo medico ha "frenato" fino ad ora – La notizia è nell'aria da giorni, ma non è ancora stata resa ufficiale dalle autorità sanitarie. Anche a causa del mondo medico che, nonostante le parole dello specialista Christian Garzoni, pronunciate lunedì sera su Teleticino, continua a invocare alla prudenza. È probabilmente solo da qualche giorno, in seguito alle critiche sempre più marcate da parte dei famigliari degli utenti, che i medici stanno cercando di rivedere il loro orientamento, tentando la via del compromesso. 

Lamentele e petizioni – La parola d'ordine, nell'ambiente, è ormai una sola: allentamenti. E non solo per la montagna di reclami giunti sulla scrivania del medico cantonale Giorgio Merlani. E nemmeno per le petizioni lanciate di recente. La ragione principale è legata alla perdita di capacità cognitive e motorie di diversi ospiti. Persone che non stanno morendo di Covid-19, ma che si stanno spegnendo in un maniera ancora più barbara. 

Direttive applicate in modi diversi – Il problema sta anche nel fatto che le direttive emanate da Merlani lo scorso 29 maggio non sarebbero state applicate da tutte le strutture allo stesso modo. In alcune case di riposo il clima sarebbe piuttosto disteso. In altre invece (la maggior parte, a quanto pare) vi è, ancora oggi, un regime che mette a dura prova i nervi delle persone coinvolte. La scusante delle differenti situazioni logistiche e del diverso numero di personale a disposizione vale fino a un certo punto. Perché in alcune case di riposo si è scelto, consapevolmente, di fare indossare la mascherina all'anziano tutto il giorno. Anche quando è da solo. Una misura drastica, che non era stata assolutamente predisposta dal medico cantonale.  

Quando si è perso il treno – Discutendo con gli addetti ai lavori, vi è una sensazione unanime: si è perso il treno tra fine giugno e inizio luglio. È lì, nel periodo in cui tutto il resto della società stava cercando di ripartire, che si sarebbero dovuti introdurre i primi allentamenti. Non lo si è fatto per paura che il Covid tornasse a farsi vivo in maniera prepotente. E ora quella stessa paura si è di nuovo materializzata in vista dell'autunno. Cosa accadrà quando inizierà la stagione delle influenze? Domanda lecita, ma che allo stato attuale delle cose non ha probabilmente più senso porsi.  

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