L'Ordine cantonale dei Medici si rivolge alla popolazione e alla politica per tutelare il sistema sanitario ticinese.
«Le previsioni indicano un potenziale collasso dei nostri ospedali a breve. Ognuno faccia la sua parte».
BELLINZONA - Terminata la conferenza stampa in cui il Consiglio di Stato ha comunicato le nuove misure per fermare l'avanzata della pandemia, arriva l'accorato appello dell'Ordine dei Medici ticinesi. Un grido d'allarme che vuole ricordare a tutti la gravità della situazione che questa seconda ondata di Covid-19 sta provocando (anche) in Ticino. «Le previsioni - precisa la nota - indicano un potenziale collasso dei nostri ospedali a breve. Siamo già in emergenza e occorre evitare in ogni modo una catastrofe sanitaria come quella che stiamo purtroppo osservano in altri Cantoni della Svizzera, dove i letti i sono finiti e i pazienti, quando è possibile, vengono trasferiti altrove o peggio quella di altri paesi con il sistema sanitario al collasso».
Per questo i medici si appellano alla responsabilità individuale di ogni cittadino. «Ogni minuto, ogni scelta politica e ogni singolo comportamento conta e può essere determinante per scongiurare il peggio e permettere al personale sanitario di poter continuare a prendersi cura in modo ottimale di tutti gli ammalati del nostro Cantone, Covid e non».
L'Ordine poi ricorda le regole fondamentali che tutta la popolazione dovrà scrupolosamente adottare per aiutare il sistema sanitario a sopravvivere. «Evitare, in pubblico e in privato, contatti sociali al di fuori del nucleo familiare, tenere la distanza, pulire le mani, indossare la mascherina». Ai datori di lavoro viene consigliato di «favorire in ogni circostanza possibile il telelavoro», mentre a chi ha il benché minimo sintomo «di farsi testare immediatamente e restare a casa fino alla ricezione del risultato». In caso di quarantena ogni cittadino è invece esortato a isolarsi e osservare scrupolosamente i 10 giorni imposti dalla legge. «È il momento - concludono i medici - di mostrarsi uniti e compatti contro questa emergenza, tralasciando qualsiasi forma di divisione personale o politica per il bene della popolazione ticinese».