Matteo Pronzini punta il dito contro il Consiglio di Stato
MENDRISIO - Lunedì il Gran Consiglio ha bocciato - con 43 voti contro 31 - la richiesta di una discussione generale sul tema Covid-19, avanzata da Matteo Pronzini. «È fondamentale discutere di questa situazione e delle misure che sono state e non sono state messe in atto, di quanto sta succedendo nelle case per anziani, nella sanità e nelle scuole», aveva affermato il deputato MPS. Un messaggio governativo dovrebbe approdare in aula tra due settimane. Allora il Parlamento potrà discuterne.
Ma, stando a Pronzini, «nemmeno 24 ore dopo» i membri del Governo si sono incontrati con i partiti che ne fanno parte «come ladri di notte, per discutere di nascosto, senza gli occhi indiscreti dei cittadini e delle cittadine». Per l'MPS si tratta di «manovre di corridoio, trattative segrete, patteggiamenti inconcludenti che poco si preoccupano della sorte della popolazione».
E il risultato di «questi conciliaboli», a dire del deputato MPS, saranno «sciagurate misure» decise da «personaggi da operetta».