Lanciata una petizione indirizzata direttamente all'ufficio del premier italiano Giuseppe Conte
«Considerati meno della "messa in piega", abbiamo gli stessi diritti di chi vuol fare la settimana bianca».
CHIASSO - La seconda ondata di coronavirus sta mettendo a dura prova tutti. Non è facile cercare d'interpretare come andranno le cose. Proprio ieri il medico cantonale, Giorgio Merlani, ha pubblicato un video in cui mostra i tre possibili scenari sull'evoluzione epidemiologica del coronavirus in Ticino durante i prossimi mesi. Ma c’è una categoria di persone che risente particolarmente delle scelte diverse messe in atto dalle nazioni per la gestione della pandemia. Tanto più in un cantone di confine. Sono le coppie transfrontaliere. E con l’avvicinarsi delle feste, gli animi si accendono ancora di più.
Già in primavera se n’era parlato molto. Sui social erano sorti gruppi e pagine in cui condividere tristezza e solitudine, solidarietà tra persone separate dagli affetti. Poi, poco prima dell’estate, finalmente l’incontro sul confine. Fino a quando è arriva l’ombra dei DPCM italiani. La speranza che, memori della prima ondata, venissero previste delle eccezioni per le coppie transfrontaliere si è spenta molto velocemente. Ma lo spettro di un “Natale blindato”, riaccende le proteste.
Il gruppo “Coppie Italia Svizzera e non solo..” su Facebook ha quasi raggiunto le 1’300 adesioni. Ora le responsabili hanno anche lanciato una petizione su change.org indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei ministri italiano. «Non trattateci come turisti - scrivono -. Non lo siamo. Lacrime e paura scorrono nei telefoni consumati». Le feste a distanza, per chi ha amori e affetti oltreconfine, non sono concepibili. «Chiediamo una regolamentazione, sicura, protetta, tracciabile e rigida nel suo essere - è quindi l’appello -, ma che garantisca i ricongiungimenti. È inaccettabile e al limite dei diritti umani ignorare quello che sta accadendo. Vi chiediamo di darci voce, di rappresentarci degnamente. Con il cuore in mano».
La speranza è che gli allentamenti al vaglio per il periodo prefestivo, in particolare per gli acquisti natalizi, prendano in considerazione anche gli affetti. E che seppur "diverso", sia un Natale degno del suo calore.