Il Gipeto, il più grande avvoltoio delle Alpi, è tornato a nidificare su suolo ticinese.
L'ultimo esemplare, una giovane femmina, era stato catturato e ucciso nel 1869
BELLINZONA - Il Gipeto, che con i suoi tre metri di apertura alare è il più grande avvoltoio delle Alpi, è tornato a nidificare in Ticino dopo oltre 150 anni.
A causa di una lunga persecuzione spiega l'Associazione per lo studio e la conservazione degli uccelli della Svizzera italiana Ficedula -, il Gipeto era completamente sparito dalle Alpi. In Ticino l’ultimo individuo, una giovane femmina, fu catturato con una tagliola e ucciso nel 1869. Grazie a un importante progetto di reintroduzione iniziato negli anni ’80 questo splendido avvoltoio ha ricominciato a nidificare sulle Alpi una ventina di anni fa.
Dal 2017 Ficedula coordina in Ticino il censimento annuale del Gipeto, che viene svolto in contemporanea su tutto l’arco alpino nel mese di ottobre, in collaborazione con la Fondazione Pro Gipeto. In questi anni oltre 100 collaboratori, dislocati in tutto il Sopraceneri, hanno partecipato a questa attività. Come era stato previsto grazie al lavoro di squadra all’inizio di ottobre è stato scoperto finalmente il primo nido su suolo ticinese. La coppia di Gipeti ha ultimato la costruzione del nido che è situato in un punto inaccessibile, al riparo dalla neve.
L’interno del nido è completamente ricoperto di lana di pecora: il Gipeto veniva infatti chiamato anche l’”Avvoltoio degli agnelli” proprio per l’abitudine di prendere la lana di pecore morte per foderare il nido. Il Gipeto nella realtà non è un predatore ma si ciba esclusivamente di ossa: nessun timore per gli agricoltori! La deposizione dell’uovo avviene frequentemente in corrispondenza della prima importante nevicata. Speriamo quindi che la neve che sta scendendo copiosa in Ticino porti fortuna alla prima coppia stabile di Gipeti ticinesi.
Ora occorre attendere pazientemente e, se tutto andrà bene, il “piccolo” Gipeto si involerà nella primavera inoltrata del 2021.