Dopo la polemica, parla uno dei quattro membri del consiglio di fondazione vaccinati alla casa Girotondo
La sottolineatura: «Hanno cercato prioritariamente tra gli anziani del paese, ma non tutti hanno detto sì e si è optato per questa soluzione»
NOVAZZANO - Giro giro tondo casca il mondo... Non hanno fatto la conta alla Casa anziani Girotondo per stabilire a chi inoculare le quattro dosi di vaccino rimaste dopo che alcuni ospiti contagiati dal Covid avevano dovuto rinunciare. La vicenda, emersa ieri, ha innescato un focolaio polemiche, soprattutto per il fatto che il preparato anti-Covid avanzato è finito nel corpo di quattro membri del Consiglio di fondazione della casa anziani.
Uno dei fortunati, che siamo riusciti a raggiungere telefonicamente, sarà verosimilmente tra i più giovani vaccinati in Ticino (ad eccezione, beninteso, del personale sanitario).
«Sono effettivamente uno di quelli che ha fatto la vaccinazione» ammette.
La scelta di vaccinare voi quattro è stata criticata da molti.
«Mi sono trovato in questa situazione. Avanzavano questi vaccini e dalla sera al mattino mi hanno chiesto se volevo fare la vaccinazione perché altrimenti li avrebbero gettati. Piuttosto che sprecarli, ho accettato».
Ma la scelta non poteva cadere su altri anziani?
«Il medico della casa e il direttore hanno cercato prioritariamente di distribuire il vaccino tra gli anziani del paese. Non tutti hanno detto di sì e si optato per questa soluzione...».
Non c’era la fila, insomma… Lei non è anziano, giusto?
«No, io ho passato i cinquanta comunque. Il medico cantonale diceva che alla mia età si è un po’ a rischio in ogni caso».
La polemica che ne è sortita l’ha personalmente disturbata?
«Un po’ sì. In fondo erano quattro dosi, non era chissà cosa. Un paio di membri del Consiglio erano inoltre già pensionati. Entravano in una categoria a rischio in ogni caso».
Le hanno assicurato che otterrà anche il richiamo?
«Me l’hanno garantito, nel senso che ci siamo anche fidati di quello che ci hanno detto. Non sono stato io, ci tengo a ribadirlo, a propormi per fare la vaccinazione. Non c’era nessun altro dopo un giro di telefonate. E bisognava fare in fretta. Fosse stato il vaccino di Moderna (che non necessità dell’iper-freddo per la conservazione, ndr) sicuramente l’avrebbe ricevuto qualcun altro. Si tratta probabilmente anche di affinare le procedure».
Lei sarà uno dei primi cinquantenni vaccinati in Ticino...
«Ho avuto questa fortuna. Ma non c’è stata nessuna intenzione di passare davanti a qualcuno. La Girotondo ha avuto la sfortuna che il Covid è entrato nella casa anziani quando avevano già stabilito le dosi. Aggiungo che la procedura non la conosco. Mi sono fidato».