Senza più autorizzazione la scuola privata ha interrotto tutte le attività e ora affitta la propria sede
Due anni fa l'istituto era finito nella bufera per via degli esami di maturità svolti dai suoi studenti presso un liceo di Napoli. Una strada, quella degli esami all'estero, che la modifica della legge sulla scuola aveva infine sbarrato
BREGANZONA - C’è poca voglia di parlare alla direzione dell’Istituto Fogazzaro, ma parla il foglio che copre parzialmente l’insegna della scuola: affittasi. Al numero esposto risponde, in modo gentile ma altrettanto stringato, la preside, dottoressa Silvana Giunta: «Abbiamo disdetto tutto. L’attività è sospesa in Ticino e in Italia. Non abbiamo più nulla, abbiamo chiuso tutto».
Gli esami a Pomigliano - L’Istituto Fogazzaro, nato a Lugano nel 1996 «per volontà - si legge nel sito - di un gruppo di insegnanti italiani che operano in Ticino», era balzato alla cronaca nell’estate del 2018 quando una serie di servizi giornalistici attirò l’attenzione sulle maturità degli studenti conseguite, troppo facilmente questa l’accusa, presso un liceo di Pomigliano d’Arco, nella periferia di Napoli.
La legge "Fogazzaro" - Una vicenda che aveva spinto il Governo e il Parlamento a modificare la legge sulla scuola stringendo i “bulloni” alle scuole private che permettevano l’esame di maturità all’estero. Venne in particolare imposto alle scuole preparatorie alla maturità di tenere tali esami entro i confini svizzeri. Nuove regole per tutti, ma un abito tagliato stretto in particolare per il Fogazzaro.
Il lungo braccio di ferro - Mentre la commissione parlamentare si arrovellava sulla legge, confrontata anche con le preoccupazioni e i malumori delle altre scuole private ticinesi, tra il Fogazzaro e il Governo era in atto un braccio di ferro con tanto di revoca dell’autorizzazione. L’Istituto privato di Breganzona nel tentativo di restare ugualmente operativo, nel autunno 2019, aveva aperto anche un ufficio al di là del confine, a Lavena Ponte Tresa. Operazione che era parsa una sorta di piano B nel caso in cui fossero arrivate notizie a loro sfavorevoli dal Parlamento.
I titoli di coda - Il Fogazzaro non chiude quindi per la pandemia, ma neanche per la nuova legge, questo almeno sostiene la preside: «Abbiamo chiuso perché per riavere l’autorizzazione chiedevano dei titoli di studio che gli studenti non potevano avere». Chiedevano agli studenti dei titoli, non a voi? insistiamo con la preside: «No, agli studenti. Grazie mille a voi».