La critica di Ferrari Gamba, che per prima aveva sollevato il tema delle garanzie finanziarie delle cordate in corsa
La consigliera comunale definisce «sorprendente» la decisione dell'Esecutivo di smarcarsi dalle conclusioni del Gruppo di lavoro Lugano Airport: «Un Gruppo di lavoro del Municipio e interno al Municipio».
LUGANO - È stata la prima a chiedere al Municipio se i 10 milioni di garanzia per la gestione dell’aeroporto erano stati depositati da tutti i gruppi finalisti entro il termine prescritto del 18 dicembre 2020. Ma le domande poste lo scorso 22 gennaio dalla consigliera comunale PLR Morena Ferrari Gamba (e da altri tre consiglieri) hanno raccolto più silenzi che risposte l’8 febbraio durante la seduta del Legislativo.
Il fantasma delle garanzie - Hanno continuato ad aleggiare fino a domenica, quando il Caffè ha rivelato le conclusioni del Gruppo di lavoro Lugano Airport. Un Rapporto che invitava il Municipio a puntare sulla sola cordata “Amici dell’aeroporto” (Sir Owen-Jones/Bonomi), perché l’unica ad aver fornito le garanzie finanziarie nei termini. Il Municipio, come noto, ha deciso altrimenti, concedendo ulteriore tempo alla cordata Marending-Artioli per rientrare nella partita. Cosa che è avvenuta.
Il termine spostato - «Purtroppo siamo in pochi a esserci particolarmente allarmati per l’indirizzo che ha preso il concorso. Quanto emerso domenica non fa che confermare i nostri timori» commenta Morena Ferrari Gamba. «Se il Municipio - continua la consigliera comunale - avesse agito con maggiore trasparenza non ci troveremmo in questa situazione. È lecito chiedersi cosa stiano facendo? Se stabilisci un termine, il 18 dicembre, per fornire le garanzie finanziarie, che erano un requisito pregiudiziale, e poi lo sposti, ti chiedi perché. Il Municipio si è limitato a dire che non si trattava di un concorso, ma di una “call for interest”. Ma allora, perché fissare un termine quale requisito pregiudiziale di valutazione delle offerte? Allora anche i termini di consegna delle offerte possono ritenersi ancora aperti…».
Il braccio del Municipio - Stefano Artioli ha puntato il dito contro il Gruppo di lavoro, adombrandone l’indipendenza di giudizio. «Si tende a dimenticare - rileva Ferrari Gamba - che questo Gruppo di lavoro è stato delegato dallo stesso Municipio per il concorso e per valutare i finalisti. Non credo proprio che tale Gruppo fissi dei termini pregiudiziali ai concorrenti senza l’avallo dello stesso Esecutivo». Non fosse altro che del Gruppo, coordinato da Emanuele Stauffer e Tiziano Ponti, fanno parte il municipale Michele Foletti e tre direttori di Divisione della Città.
Si decolla bene e si atterra male - «Questo è un Gruppo di lavoro del Municipio e all’interno del Municipio. Esecutivo che ora sorprendentemente - secondo Ferrari Gamba - si smarca dai termini fissati e dalle conclusioni del Rapporto che aveva individuato un concorrente più idoneo e rispettoso di scadenze e requisiti. Con un’ulteriore ingerenza, quando invita i due gruppi a collaborare fra loro. Si lasci che il gruppo vincente decida in autonomia se e con chi collaborare». Insomma, per la consigliera comunale, «è un peccato perché si era ripartiti bene dopo il fallimento annunciato, coinvolgendo i privati. Ma come altri dossier si parte bene e si finisce nel caos, e sempre più spesso si apprendono le notizie dai media prima che arrivino sul tavolo del Legislativo. Un modo di fare di questo Municipio che mette in difficoltà i consiglieri comunali e gli stessi privati quando coinvolti».