Il deputato e consigliere comunale Nicola Schoenenberger critica lo stallo attorno alla gestione dell'aeroporto
E chiarisce: «Non sta a noi scegliere la cordata. Ci preme però la bontà dei criteri applicati nella scelta. I voli business privati rendono, ma sono un'attività che genera rumore e inquinamento senza un vantaggio per il cittadino».
LUGANO - “Chi volete tra Artioli e sir Owen-Jones?”. La domanda sul futuro dell’aeroporto di Lugano, pilatescamente, aleggia da quando il Municipio ha deciso di mantenere due cordate in pista per la gestione dello scalo.
La critica verde - «Ha deciso di non decidere. Con un classico il Municipio non dimostra una leadership e ribalta su altri le proprie titubanze» critica Nicola Schoenenberger, capogruppo dei Verdi in Parlamento e consigliere comunale a Lugano. La posizione degli ambientalisti sull’aeroporto luganese è sempre stata peraltro netta: «Vedevamo di buon occhio una sua dismissione a causa della mobilità aerea che è la più inquinante. Ma questo capitolo è chiuso».
Il mandato al Municipio - «Quando è stata votata la liquidazione di Lasa (Lugano Airport Sa) con quel voto - ricorda Schoenenberger - il Consiglio comunale ha dato mandato al Municipio di individuare e scegliere il progetto privato che avrebbe ripreso la gestione dell’aeroporto». Il rappresentante dei Verdi si dice assai perplesso: «Mal si capisce il fatto che ora il Municipio non individui una cordata. Ne sceglie due e ribalta la decisione sul Consiglio comunale con un comunicato stampa molto criptico in cui si parla di un messaggio al CC per la continuazione delle trattative».
«Municipio partner insicuro» - Lo step successivo del Consiglio comunale, continua il deputato, sarebbe stato quello di ratificare una Convenzione con il gruppo prescelto. «La titubanza del Municipio apre invece un capitolo rischioso in cui i due progetti si fanno campagna elettorale e guerra tra loro. Viene inoltre ribaltata la scelta su un gremio che non è stato seduto al tavolo delle trattative e manca degli elementi concreti per scegliere. È due volte pericoloso, perché la Città si ferma e il Municipio dimostra ai privati di non essere un partner sicuro per scendere a trattative. Lo stesso si è visto con il Polo sportivo e degli eventi, dove da otto candidati che erano ne è rimasto uno».
Progettualità… “in stallo” - Davanti allo stallo Schoenenberger è chiaro: «Non sta a me scegliere la cordata o il progetto, questa è la responsabilità del Municipio. Che abbia il coraggio di decidere! La debole leadership dell’Esecutivo ci mette in uno stratosferico pasticcio non solo con l’aeroporto, che per me può star fermo, ma con l’intera progettualità della Città. Un pessimo segno».
Soppesare pro e contro - Pur tenendosi fuori dall’attuale disputa sulla cordata migliore, al consigliere dei Verdi preme «la bontà dei criteri applicati nella scelta. Dalla solidità del progetto, al beneficio maggiore per la Città, alla minimizzazione dell’impatto sull’ambiente. I voli business privati rendono, ma è un’attività che genera rumore e inquinamento senza vantaggi per il cittadino».