Covid: Raffaele De Rosa, direttore del DSS, è preoccupato. Anche per quello che sta accadendo nella vicina Italia.
«Abbiamo già visto lo scorso autunno come il virus possa cambiare di colpo uno scenario. I passi vanno fatti secondo la gamba».
BELLINZONA - Che Pasqua sarà quella del 2021? L’economia incrocia le dita e spera in nuovi allentamenti il prossimo 22 marzo. Ma tutto dipenderà dai dati della pandemia. «Non ci saranno nuove aperture se le cifre dovessero peggiorare ». A riconfermarlo è Raffaele De Rosa, direttore del Dipartimento della sanità e della socialità ticinese. «Bisogna essere cauti e razionali – sottolinea –. Sarebbe devastante riaprire tutto per Pasqua per poi ritrovarci due settimane dopo con gli ospedali pieni e dunque dovere richiudere tutto di nuovo».
«La Svizzera non è isolata dal resto del mondo» – De Rosa, interpellato da Tio/20Minuti, non nasconde di essere preoccupato in particolare da quanto sta accadendo in Italia. Soprattutto in Lombardia. «Loro hanno riaperto quasi tutto in poco tempo. E il virus in poche settimane li ha fatti ripiombare in una situazione critica. Tante attività hanno richiuso. Non possiamo fare finta che la Svizzera sia isolata dal resto del mondo. Ecco perché siamo prudenti. Abbiamo già visto lo scorso autunno, quando in neanche un mese in Ticino siamo passati da zero ospedalizzati a quasi 400, come il Covid-19 possa essere terribilmente contagioso e cambiare di colpo uno scenario».
Rabbia e disagio – Il consigliere di Stato non nasconde di vivere, anche personalmente, mesi difficili. «Siamo molto sollecitati. Riceviamo messaggi di ringraziamento dalla popolazione. Ma anche messaggi di rabbia e di demoralizzazione. Percepiamo un forte disagio. E lo comprendiamo. Questa è davvero una situazione eccezionale e tutti vogliamo uscirne al più presto. Come Cantone abbiamo chiesto al Consiglio federale di potere accorciare il lasso di tempo tra le tappe in cui valutare gli allentamenti. Siamo contenti che questa nostra richiesta sia stata accolta. Ciò non significa che tutte le buone notizie saranno confermate, perché sono strettamente vincolate all’evoluzione della situazione epidemiologica».
Turisti pronti a venire in Ticino – La Pasqua cadrà il 4 aprile. Piuttosto presto. I turisti fremono. Basti pensare alle recenti immagini del lungolago di Ascona intasato. Una bellissima scena dal punto di vista turistico. Ma che, con la pandemia ancora in corso, non fa dormire sonni tranquilli alle autorità ticinesi. «Molti hanno le case di vacanza da noi. Al momento c’è poi la possibilità di pernottare in albergo. Il turista viene volentieri in Ticino: sarebbe bello offrirgli le nostre varie attività e attrazioni, ma al momento non possiamo garantirlo».
«Il numero di contagi non scende più» – Il rischio è che tra nemmeno un mese quel lungolago sarà intasato 10 volte di più. Con tanta gente in bar e ristoranti. È una prospettiva che ci si può permettere? «Pronunciarsi ora su cosa accadrà fra un mese è decisamente prematuro. Analizziamo costantemente i dati sanitari. Al momento gli ospedalizzati e le persone in cure intense sono diminuiti di molto. È un aspetto incoraggiante. Allo stesso tempo però ci siamo resi conto che il numero di contagiati, in discesa da inizio gennaio, da alcune settimane non scende più. Anzi. Leggermente ha ripreso a salire. È come se si fosse accesa una spia. Non sappiamo se questo ci porterà a nuovi problemi oppure no. Dobbiamo però stare all’erta. Lo ripeto: sarebbe da irresponsabili non calcolare quello che sta succedendo in Italia. Anche perché il virus non ha confini».
«Obiettivo estate» – De Rosa teme le varianti del nuovo coronavirus. «Sono più contagiose. È un dato di fatto. Allo stesso tempo, seppure con qualche difficoltà nell’approvvigionamento, stiamo procedendo con la campagna dei vaccini. Questo porterà a risultati concreti. Ma non saranno immediati. L’obiettivo è di arrivare all’estate con una certa tranquillità. Dobbiamo gestire la situazione, non subirla. Aprire per poi richiudere diventa problematico anche per gli stessi imprenditori e per la società. È un effetto yo-yo che vogliamo e dobbiamo evitare in tutti i modi. L’obiettivo dovrebbe essere che quando si riapre si riapre in maniera definitiva. Vale anche per i centri fitness, per le piscine, per i luoghi culturali e di svago a cui va tutta la nostra solidarietà».
«Per le autorità l’economia è importante» – Insomma, dalle parole di De Rosa si intuisce come una Pasqua da “liberi tutti” sia ormai un miraggio. «Non bisogna pensare che le autorità non considerino gli interessi dell’economia. Sappiamo tutti che l’economia rappresenta l’altra faccia della salute pubblica. Non c’è economia senza salute, e viceversa. Anche per questo bisogna fare tutto il possibile per sostenere chi si trova in difficoltà economiche a causa dello stop. È in ogni caso difficilissimo prevedere oggi come saremo a Pasqua. Se i dati saranno buoni, il Consiglio federale potrà optare per una serie di riaperture. Altrimenti, si aspetta ancora un po’. I passi vanno fatti secondo la gamba».