Il velivolo fa ora parte della flotta di Avilù e sarà utilizzato prevalentemente per l'istruzione dei piloti.
Roth: «Lo abbiamo acquistato perché vogliamo essere innovativi»
AGNO - C'è chi per l'aeroporto di Agno immagina un futuro fatto di droni e aviazione elettrica. E ora lo scalo fa effettivamente un passo in questa direzione. Ad Agno è infatti atterrato il primo aereo a propulsione elettrica: si tratta del velivolo biposto Velis Electro, un mezzo prodotto dalla slovena Pipistrel dopo dodici anni di progettazione. L'aereo è entrato a far parte della flotta della scuola di volo Avilù e sarà impiegato prevalentemente per l'istruzione dei piloti.
Velis Electro è il primo velivolo elettrico certificato al mondo. E aveva compiuto il suo volo inaugurale nell'agosto dello scorso anno a Ecuvillens, nel Canton Friburgo. Siamo comunque ancora lontani dall'aviazione a lungo raggio a zero emissioni. Il mezzo in questione permette infatti di coprire soltanto delle brevi distanze: per fare il “pieno” di corrente ci vogliono circa quaranta minuti e l'autonomia è poi di cinquanta minuti (con circa trenta minuti di riserva).
Come detto, Velis Electro fa ora ufficialmente parte della flotta di Avilù. «Abbiamo deciso di acquistarlo per essere presenti nel futuro» dice Marc Roth, direttore della scuola di volo. Un futuro «in cui sono importanti anche l'impatto ambientale, l'economia e l'utilizzo delle innovazioni». Insomma: «Vogliamo essere innovativi».
E questa novità può rappresentare una tappa importante anche per lo scalo di Agno, dove la scuola Avilù ha sede: ora l'aeroporto è infatti uno dei primi al mondo che può contare sulla presenza di un velivolo elettrico. «Innanzitutto per lo scalo si tratta di pubblicità positiva» afferma ancora Roth, aggiungendo che «può essere l'inizio di una nuova storia».
Per ora si tratta di un biposto pensato per l'istruzione dei piloti. Ma la produttrice Pipistrel sta attualmente sviluppando un aereo da diciannove posti per il trasporto commerciale di persone. Il Velis potrebbe quindi essere considerato come «un piccolo passo per l'umanità, ma un grande balzo per l'aeroporto» dice il direttore Avilù.
Come un aereo “tradizionale” - Rispetto a un velivolo tradizionale, quando un pilota si mette alla cloche del Velis Electro «non trova nessuna differenza, il mezzo si comporta in maniera identica a uno con carburante» spiega Roth. Anche se in parte si muove come un aliante, «in particolare durante l'avvicinamento alla pista d'atterraggio».