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CANTONE«Sta fallendo più di un ristorante su cento»

13.04.21 - 20:20
I dati del Registro di commercio confermano una triste tendenza. Per Arioldi (Ire) il peggio potrebbe ancora venire
tipress
«Sta fallendo più di un ristorante su cento»
I dati del Registro di commercio confermano una triste tendenza. Per Arioldi (Ire) il peggio potrebbe ancora venire
La situazione è migliore nel settore alberghiero, che ha goduto di una buona estate e di una buonissima Pasqua

LUGANO - Fallimenti in calo. Ben 586 nuove imprese aperte nel bel mezzo della seconda ondata, tra ottobre e dicembre. In Ticino i numeri della crisi sono più belli di quando la crisi non c'era: almeno quelli del Registro di commercio, analizzati dall'Istituto di ricerche economiche (Ire) dell'Usi.

Il saldo chiusure-aperture è positivo: più 188 attività nel quarto trimestre dell'annus horribilis. In un cantone abituato ad alti tassi di fallimento «potrebbe sembrare una buona notizia e sicuramente lo è in parte» spiega il ricercatore Davide Arioldi, autore dello studio.

«Significa che gli aiuti federali e cantonali hanno avuto effetto. C'è sempre un po' di ritardo nei fallimenti rispetto al ciclo economico, ma a un anno dall'inizio della pandemia possiamo ormai dire che i segnali sono positivi». La brutta notizia è che «è prevedibile un aumento delle chiusure in particolari settori» nei prossimi mesi, e che la ristorazione in particolare «presenta un forte aumento di chiusure a partire dall'estate».

Tra i ristoranti il tasso di fallimenti è superiore al'1 per cento, fa notare l'esperto. «È fallito o sta fallendo un ristorante ogni cento, e parliamo comunque del periodo pre-natalizio» osserva Arioldi. «Non abbiamo ancora i dati relativi al lockdown dei primi mesi di quest'anno, ma è probabile che saranno ancora peggiori». La situazione è migliore nel settore alberghiero, che ha goduto di una buona estate e di una buonissima Pasqua. «Nel complesso tuttavia il settore turistico-ricettivo rimane più fragile di altri».

Stesso discorso per il settore immobiliare e dei trasporti. Quest'ultimo in Ticino «è particolarmente orientato sui mercati esteri, dove le conseguenze dei lockdown sono maggiori che in Svizzera» anche se, precisa Arioldi, non mancano eccezioni. «Come anche nella ristorazione, le aziende specializzate nelle consegne a domicilio hanno registrato in realtà un aumento di profitti durante gli scorsi mesi».

Anche tra le regioni del Ticino vi sono differenze. Il Mendrisiotto in particolare è l'unica in controtendenza: qui le chiusure hanno superato le aperture. Il motivo, spiega Arioldi, «è la prevalenza del settore manifatturiero orientato all'esportazione, e i forti legami con l'estero». In ogni caso il tasso di fallimenti è inferiore agli anni scorsi, anche se «prevedibilmente tornerà ad aumentare con il tempo».

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