La pandemia ci ha resi ancor di più appassionati di tecnologia. 7 persone su 10 hanno cambiato le proprie abitudini
Ma attenzione a non farne una droga.
LUGANO - Quando un evento straordinario manifesta la sua dirompenza, in genere infrange ogni regola e coglie tutti alle spalle. In una prima fase disorienta ma poi apre le porte a nuove opportunità. È ciò che è accaduto con la pandemia. Il mondo si è fermato per un virus cinico che ha tirato il freno a mano in piena corsa. Tuttavia, anche i più scettici hanno potuto apprezzare le innumerevoli potenzialità delle tecnologie digitali.
A poche settimane dal ritorno a una nuova normalità, deve permanere la volontà di continuare a sfruttare positivamente queste potenzialità, sempre più capaci di offrire servizi e prodotti dotati di algoritmi addestrati a imparare senza dover riposare, magiare o dormire. Questo è il punto da cui partire per collocare la necessità di avvalersi di una nuova visione che sviluppi strumenti per consentire all’essere umano di rimanere connesso alla rete con lucidità, consapevolezza e responsabilità, onde evitare che un giorno non troppo lontano siano Siri, Alexa o altri agenti artificiali a persuaderlo a fare scelte accattivanti fuori dalla sua zona di confort cognitiva. È importante quindi che le persone riescano a mantenere un certo acume relazionale, affinché tra loro possano vivere, convivere, dialogare, lavorare, studiare e crescere evitando il rischio che siano costantemente in attesa di una notifica o di una qual si voglia sollecitazione emotiva proveniente dall’infinito mondo virtuale.
La glicemia digitale - Ciò si traduce nello sviluppo di nuovi strumenti di misura per la cura della salute digitale, da offrire ai collaboratori in azienda, agli studenti a scuola e ai cittadini della nuova società digitale, orientati alla prevenzione continua di malesseri dovuti a un’alterazione emotiva che potrebbe portare ad ansia, aggressività, bassa autostima, isolamento o eccessiva euforia.
Sono proprio questi cinque elementi che caratterizzano la diagnosi tecnica della glicemia digitale. Un protocollo su base scientifica che ho studiato e realizzato per individuare punti di sensibilità nella relazione instaurata con lo smartphone.
Sette persone su dieci hanno cambiato abitudine - È sufficiente sfogliare i risultati ottenuti con il sondaggio “Benedetta Tecnologia!”, effettuato in piena pandemia dal 15 marzo al 4 maggio 2020, per capire che questi nuovi strumenti di prevenzione e sensibilizzazione saranno sempre più utili per la cura della salute digitale, non solo per chi in azienda deciderà di continuare con un modello di lavoro ibrido, ma anche per i cittadini sempre più immersi nel nuovo e affascinante mondo tecnologico. Esso ha permesso, grazie alla partecipazione di oltre 600 persone, di fotografare “mentre accadeva” la relazione uomo-smartphone. Per esempio, sapere che Il 71% dei partecipanti ha dichiarato di aver cambiato abitudini a seguito di un incremento dell’uso dello smartphone è un’informazione importante per stabilire nuove regole d’uso, maggiormente equilibrate e proporzionate alla nuova realtà personale e professionale post pandemica.
Oppure, approfondire il dato che vede una netta divisione tra coloro che hanno riposto la massima attenzione emotiva nella reazione di risposta a un nuovo messaggio, rispetto a coloro che, invece, ne sono rimasti indifferenti.
È il momento della consapevolezza - Per questo motivo, l’esperienza vissuta durante la pandemia deve portare le persone a un livello di consapevolezza superiore, sapendo che in futuro queste tecnologie le utilizzeremo ancora di più e per svariate e incredibili nuove necessità ancora tutte da scoprire.
Ecco perché l’attenzione verso la glicemia digitale personale, ossia, il grado di relazione instaurato con il proprio smartphone attraverso l'alterazione emotiva scaturita da un uso disfunzionale o eccessivo (abuso) di esso, potrebbe migliorare notevolmente il propria qualità di vita, senza necessariamente imbavagliare il mondo tecnologico, o, peggio ancora, percepirle come un nemico dal quale difendersi.
Cosa fare quindi per evitare di cadere nella trappola del ping-pong emotivo dovuto a un uso non equilibrato e non consapevole dello smartphone?
Ebbene, ai fini di una buona alfabetizzazione esistono tre informazioni utili da conoscere, che provengono dal protocollo per la diagnosi tecnica della glicemia digitale:
Tre segnali che dovrebbero preoccuparti
Cosa fare quindi per evitare di cadere nella trappola del ping-pong emotivo dovuto a un uso non equilibrato e non consapevole dello smartphone? Ebbene, esistono tre informazioni utili da conoscere presi che provengono dal protocollo per la diagnosi tecnica della glicemia digitale per una buona alfabetizzazione digitale:
1. Se dovessi accusare un senso di agitazione per non ricevere più notifiche sullo smartphone per un certo lasso di tempo, le tue emozioni potrebbero subire un condizionamento tale dovuto al ping-pong tra il sistema dell’attaccamento (ansia) e il sistema di accudimento (sollievo).
2. Se all’improvviso l’indicatore della batteria dovesse indicare scarsa autonomia, passando dal colore verde all’arancione e poi al rosso, e tu iniziassi ad accusare emotivamente una sensazione di paura da separazione, collera o tristezza da perdita, significherebbe che il sistema dell’attaccamento si è attivato per regolare le tue emozioni del momento.
3. Se per caso rimanessi orfano dei vantaggi delle mappe interattive oppure del supporto di Siri per la scelta del ristorante, e improvvisamente accusassi un senso di smarrimento o solitudine causato dall’assenza di supporto tecnico a cui sei abituato, le tue emozioni potrebbero cambiare e passare da una sensazione di sicurezza a una d'incertezza, e ciò significherebbe che il sistema dell’attaccamento si è attivato per regolare le tue emozioni del momento.
La consapevolezza è l’unico strumento per navigare nell’immenso e straordinario mondo digitale che presto avvolgerà (quasi) completamente la nostra società.