Annunciato per la mattinata un nuovo comunicato del Cardiocentro, dove il sindaco di Lugano è ricoverato.
L'uomo che l'ha soccorso, un ex operatore sociosanitario: «Ho capito subito che la situazione era molto compromessa». Il fratello del sindaco, Mario, raggiunto dalla notizia mentre era in vacanza.
LUGANO - Sono una Lugano e un Ticino in attesa quelli che si svegliano questa mattina dopo il comunicato diffuso in serata dal Cardiocentro in seguito all'arresto cardiaco che, ieri, ha colpito il sindaco della città, Marco Borradori. In attesa di una nuova nota dalla struttura, che è stata annunciata per la mattinata di oggi. La speranza, tuttavia, rimane «appesa a un filo sottilissimo», ha rivelato ai microfoni della RSI il collega di partito e Consigliere di Stato Norman Gobbi. In serata, le condizioni di Borradori erano «molto critiche», spiegava il Cardiocentro.
Marco Borradori è stato rinvenuto accasciato a terra prima della 13 su una stradina sterrata dietro al campo sportivo di Vezia, ai margini della Tenuta Bally, dove lui, corridore abituale, si stava allenando per la Maratona di New York, alla quale avrebbe voluto partecipare in novembre. Esanime da un tempo imprecisato (è stato un arresto cardiaco «non testimoniato», spiegava il Cardiocentro), il sindaco è stato soccorso da un ex operatore sociosanitario, che ora lavora come operaio nella zona. «Io e un mio collega siamo accorsi subito per capire cosa fosse successo e abbiamo trovato questo signore a terra», ha raccontato l'uomo alla RSI. «Appurato che non aveva battito cardiaco ho iniziato a praticargli un massaggio fino all’arrivo della polizia», ha continuato. La situazione del sindaco di Lugano, ha aggiunto, «era molto compromessa».
È seguita la corsa al Cardiocentro, dove, in serata, Borradori risultava in condizioni «molto critiche». La sua funzione cardiocircolatoria, spiegava il nosocomio, «è totalmente dipendente da un sostegno meccanico extracorporeo». In ospedale, il sindaco di Lugano è stato raggiunto dall'unico familiare stretto, il fratello Mario. Come rende noto La Regione, l'avvocato è stato informato telefonicamente dell'emergenza mentre si trovava a Riccione in vacanza. Avrebbe quindi raggiunto il fratello in ospedale nel reparto di cure intense nel tardo pomeriggio.
Sui social, intanto, in moltissimi cittadini esprimono incoraggiamento e speranza, testimonianza dell'affetto che travalica i confini di partito che attornia il sindaco di Lugano, già consigliere nazionale dal 1991 al 1995, municipale di Lugano dal 1992 al 1995 e consigliere di Stato e capo del Dipartimento del territorio dal 1995 al 2013. In particolare sotto il suo ultimo post su Facebook e Instagram si contano molti «Forza, Marco!», «Forza, sindaco», «Sei forte!», «Non mollare» e «Mola mia». «“Basta una passeggiata in mezzo alla natura, fermarsi un momento ad ascoltare, spogliarsi del superfluo per comprendere che non occorre poi molto per vivere bene”», commentava Borradori citando lo scrittore italiano Mario Rigoni Stern e condividendo una foto della sua Lugano: il San Salvatore visto dal Sentiero di Gandria.