Doveva stare lontano dalla moglie, ma ha continuato a importunarla e seguirla, persino minacciandola
«Sono dispiaciuto, non volevo farle del male», ha dichiarato l'imputato davanti al giudice
LUGANO - Doveva stare ad almeno 200 metri di distanza dalla moglie, e invece ha continuato a seguirla, minacciarla e ha persino tentato di sequestrarla cercando di farla salire sulla propria auto.
Si tratta di un cittadino serbo 56enne, che è stato oggi condannato per ripetuta coazione, minacce e vie di fatto alle Assise correzionali di Lugano. L'uomo era già stato fermato a febbraio, quando la Pretura di Lugano aveva decretato l'ordine di mantenersi a distanza dalla coniuge.
Da allora, la Corte ha però accertato nove episodi di stalking, alcuni dei quali diretti anche ai figli. In alcuni casi giungendo persino alle mani, tra sberle, pugni e strattonamenti. Un comportamento che ha portato il Giudice Mauro Ermani ad infliggergli una pena di 18 mesi di carcere, dei quali 11 sospesi.
«Ammetto tutto e sono dispiaciuto per quanto ho fatto» ha dichiarato oggi l'uomo davanti al giudice, come riporta LaRegione. «Non volevo fare male a mia moglie, ma non accettavo che dopo 33 anni di matrimonio la nostra relazione si interrompesse. Abbiamo cresciuto 4 figli. In carcere sono sostenuto da una psichiatra».
Ed è proprio in una pensione che l'uomo sarà seguito, in quanto una perizia psichiatrica ha portato alla decisione di un trattamento ambulatoriale. Oltre alla pena, è stato poi prolungano l'ordine di stare lontano dalla moglie. L'uomo però si è detto pentito, e ha giurato ripetutamente che non importerà più né la moglie, né i figli.