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ASCONA«Il dolore di perdere la mia amica a poco a poco»

05.12.21 - 21:08
Nelly Morini racconta il dramma dell'Alzheimer nel romanzo Clarianne, ispirato a una storia vera.
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Nelly Morini (nel tondo) racconta il dramma di perdere un'amica lentamente.
Nelly Morini (nel tondo) racconta il dramma di perdere un'amica lentamente.
«Il dolore di perdere la mia amica a poco a poco»
Nelly Morini racconta il dramma dell'Alzheimer nel romanzo Clarianne, ispirato a una storia vera.
La specialista Ombretta Moccetti: «La speranza di vita aumenta sempre di più, entro il 2050 il doppio di malati».

ASCONA - «È stato terribile. Eravamo amiche da 35 anni. E l'ho vista deperire a poco a poco. Fino a non riconoscermi più». Sospira, la scrittrice asconese Nelly Morini mentre presenta il suo nuovo romanzo, Clarianne (Flamingo Edizioni). Una vicenda piena di misteri, ispirata a una storia vera. «Ho proprio percepito il dolore intenso di perdere la mia amica giorno dopo giorno. Senza potere fare nulla». 

Il lutto bianco – «È quello che viene chiamato lutto bianco – sottolinea Ombretta Moccetti, responsabile del Centro competenze Alzheimer e altre demenze con sede a Lugano –. L'Alzheimer causa dolore alla persona colpita. Ma anche a parenti e amici. È una malattia geriatrica degenerativa che può protrarsi anche per diversi anni. Ecco perché noi offriamo a tutte le parti coinvolte un sostegno psicologico oltre che pratico. A volte troviamo resistenze da parte degli stessi famigliari, si fa davvero fatica ad accettare che una persona brillante non sia più quella di prima».  

Numeri da paura – Le cifre sono impietose. Al momento in Svizzera ci sono circa 146.500 persone malate di Alzheimer. Solo in Ticino sono ben 7.700. «E bisogna calcolare anche che per ognuna di queste persone ci sono mediamente da uno a tre parenti, o amici, coinvolti nell'accudimento. Ogni anno sono diagnosticati circa 31.000 casi. Uno ogni 17 minuti. E siccome la speranza di vita aumenta, si ipotizza che entro il 2050 i malati di Alzheimer in Svizzera saranno il doppio». 

Può colpire chiunque – L'età resta il maggiore fattore di rischio. «Il 5% – precisa l'esperta – si ammala prima dei 65 anni. Di norma, in questi casi, per questioni genetiche. Più in generale però non si è ancora riusciti a stabilire con esattezza cosa faccia scaturire questo processo di degenerazione che interessa il cervello. Sappiamo che la prevenzione è importante: fare movimento, avere un alimentazione sana, mantenere la pressione bassa sono tutte pratiche utili. Tuttavia l'Alzheimer può davvero colpire chiunque».   

Un confronto inevitabile – «Più volte – ammette Morini – mi sono chiesta come questa malattia avesse potuto colpire una mente brillante come quella della mia cara amica. Oggi lei non c'è più. Ma la ferita resta ed è enorme. Il mio è un romanzo di fantasia intriso di sofferenza reale». «Per famigliari e amici il confronto con la persona con cui si aveva a che fare prima è inevitabile – conclude Moccetti –. È un processo che può sfinire mentalmente. Anche per questo è davvero importante rivolgersi a specialisti del campo. Per risolvere problemi concreti ma anche solo come valvola di sfogo». 

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