Il collettivo femminista "Io l'8 ogni giorno" riferisce le reazioni di alcune dipendenti della Rsi
LUGANO - L'associazione "Io l'8 ogni giorno" non ci sta a chiudere il capitolo delle molestie - smentite - alla Rsi. In un comunicato odierno il gruppo femminista accusa i vertici di Comano di avere messo in atto «un malcelato tentativo di ridimensionare una realtà tutt'altro che idilliaca».
Le conclusioni dell'inchiesta esterna presentate oggi dall'emittente sulle segnalazioni di mobbing e abusi, scrive l'associazione, sarebbero falsate: le vittime, si legge, si sarebbero «rese conto che non sarebbero riuscite ad ottenere nulla se non ulteriori sofferenze o la perdita del posto di lavoro».
L'associazione riferisce di avere ricevuto messaggi di delusione da alcune dipendenti o ex dipendenti, nella giornata di oggi. Donne «indignate e arrabbiate» che, scrive "Io l'8 ogni giorno", «vivono costantemente in un clima fatto di battute sessiste, di comportamenti discriminatori e inaccettabili».
Una donna «molestata da un suo collega ancora dipendente alla Rsi» avrebbe raccontato il suo vissuto agli avvocati: «Ma non ha voluto avviare un’inchiesta perché i legali non potevano garantirle l’anonimato» scrive l'associazione. Un'altra dipendente, che non ha sporto denuncia, avrebbe «subito battute, allusioni» come «tante altre persone» e si definisce «scioccata».
Un'altra donna sarebbe risultata «vittima di molestia sessuale verbale da parte di un superiore» durante un'inchiesta interna, e dice di provare «sconcerto» per le conclusioni dell'audit esterno. Il collettivo esprime «la massima sorellanza a tutte le donne che hanno avuto coraggio di denunciare e a quelle che per paura sono state zitte ma continuano a subire un clima fatto di prevaricazione, sessismo e sopraffazione» conclude la nota.