Fausto Domenighetti, ultimo sindaco di Indemini, racconta il dramma del suo villaggio e della montagna che brucia
Nel frattempo prosegue l'inchiesta per stabilire la causa del rogo. Si farebbe strada la pista della negligenza da parte di alcune persone che si trovavano in zona poco prima dell'allarme.
GAMBAROGNO - «Mi viene da piangere, c'è poco da dire». Tira un lungo sospiro Fausto Domenighetti. Il 63enne è stato l'ultimo, longevo, sindaco di Indemini prima dell'aggregazione con Gambarogno. A tio/20minuti racconta lo sconforto di vedere il suo villaggio avvolto dal fumo. Completamente evacuato. «Sono tornato velocemente sul posto poco prima dell'alba di oggi, martedì. Dovevo portare via alcune cose molto importanti. È allucinante lo scenario che ho visto».
Il precedente – Le raffiche di vento notturne hanno fatto dilagare il rogo ulteriormente. «Ora anche verso l'Italia – dice Domenighetti –. Ho visto fiamme alte 50 metri. Tutto questo fa impressione. È vero che nella regione c'era già stato un grande incendio una quarantina di anni fa. Ma non era minimamente paragonabile a quanto stiamo vivendo adesso. Io non so quanti giorni ci metteranno a spegnerlo. Se almeno calasse un po' il vento, o piovesse...».
«Sembra un incubo» – L'ex sindaco è dispiaciuto anche per il lato umano di tutta questa vicenda. «Vedo i pompieri stremati. Stanno facendo un lavoro encomiabile. Sono triste anche per gli abitanti di Indemini. Chissà quando potremo tornare nelle nostre case... E poi per la natura, per la fauna. È tutto desolante. Sembra un incubo. Sono molto provato da quello che sta capitando».
«Grande preoccupazione» – La speranza di Domenighetti è che il fuoco non tocchi le abitazioni. «Spero e credo che non accadrà. I pompieri stanno facendo di tutto per proteggere Indemini. È chiaro però che con le raffiche di vento che tirano nulla è escluso. Saranno giorni di grande preoccupazione».
La pista della negligenza - Intanto prosegue l'inchiesta per stabilire cosa abbia scatenato l'incendio. L'allarme è scattato nella notte tra sabato e domenica. Stando a fonti di tio/20minuti si farebbe strada la pista della negligenza da parte di alcune persone presenti sui monti in quel momento.