Tornano le processioni storiche, per la prima volta "griffate" Unesco. Grande emozione dopo il buco pandemico.
Intanto il nome di chi interpreterà Cristo resta segreto fino all'ultimo. Come da tradizione. Tio/20Minuti ha provato a rompere il silenzio. Invano.
MENDRISIO - L'ultima rappresentazione è andata in scena nel 2019. Poi il buco pandemico. Dopo tre anni, giovedì e venerdì, tornano le processioni storiche di Mendrisio. Per la prima volta con il label dell'Unesco da sfoggiare. «Questo riconoscimento prestigioso unitamente alla lunga attesa sta generando tanto entusiasmo – ammette Gabriele Ponti, presidente della Fondazione che coordina l'evento –. Di solito abbiamo circa 10.000 persone a serata. Stavolta potrebbero essere molte di più. A stima 15.000 a sera. Anche per il tempo meteorologico favorevole».
Chi ha visto Gesù? – Come da tradizione il nome di chi rappresenterà Gesù Cristo è tenuto segreto fino all'ultimo. «Solitamente – evidenzia Ponti – si tratta di una persona del posto, di età compresa tra i 30 e i 40 anni. Cambia ogni anno». Tio/20Minuti ha provato a rompere il silenzio. Invano, come testimonia il video realizzato per le vie del Magnifico Borgo. «Non si può sapere nulla», assicura una signora.
Una lunga storia – «Oltre alla persona che vestirà i panni di Gesù – riprende Ponti – alla serata di giovedì parteciperanno 250 figuranti di cui 40 a cavallo, venerdì invece sfileranno 700 persone. Vanno calcolati anche i 150 volontari dietro le quinte. La serata del giovedì è più teatrale, movimentata. Si tratta in fondo di una recita. In quella del venerdì invece c'è più raccoglimento, più silenzio. La Passione qui continua a essere molto sentita. Possono toglierci il Natale e nessuno se ne accorgerebbe. Ma non toglieteci la Pasqua. Ci sarebbe un'insurrezione popolare. Personalmente sono emozionato. Questa è l'edizione numero 224 dalla riorganizzazione delle processioni, risalente al 1798. Alcuni documenti attestano che già nel 1600 si svolgevano le processioni di Mendrisio».
Vestiti come una volta – Nel frattempo a poche decine di metri dalla chiesa di San Giovanni è stato allestito un piccolo museo temporaneo all'aperto, in cui la gente può vedere i costumi che saranno usati durante le processioni. Eliano Petraglio, responsabile del materiale, racconta come si va alla ricerca dei figuranti. «Tre settimane prima presso l'oratorio si svolge una giornata in cui chi vuole partecipare può annunciarsi. Quest'anno abbiamo aperto anche le iscrizioni online. I costumi? Sono simili a quelli di una volta, rifatti con lo stesso materiale. Quando un vestito si rompe, lo facciamo sistemare».