Nuovi spazi per un ospedale più accogliente, più moderno, più funzionale.
La presentazione alla cittadinanza è rimandata a settembre.
MENDRISIO - Era in programma questa mattina alle 11, l’inaugurazione ufficiale del nuovo edificio, 4500 metri quadri di superficie aggiuntiva per potenziare i servizi dell’Ospedale Beata Vergine.
La cerimonia di inaugurazione prevedeva una serie di brevi interventi delle autorità e dei vertici dell’Ente Ospedaliero Cantonale. Dopo il saluto e il benvenuto di Pierluigi Lurà, direttore Ospedale Regionale di Mendrisio, hanno preso la parola l’On. Raffaele De Rosa, Direttore del Dipartimento della Sanità e della Socialità; Paolo Sanvido Presidente del CdA e Glauco Martinetti Direttore Generale dell’EOC; il Sindaco della Città di Mendrisio On. Samuele Cavadini; il Dr. med. Brenno Balestra, Direttore sanitario e Primario di medicina OBV; l’Arch. Michele Gaggini, progettista del nuovo edificio.
La benedizione di Don Simone Bernasconi, Parroco dell’Ospedale Beata Vergine, ha preceduto la cerimonia del taglio del nastro, cui è seguita una visita guidata organizzata.
La presentazione alla cittadinanza è rimandata a settembre, quando la piena disponibilità degli spazi esterni e del giardino, e si spera anche il definitivo superamento delle preoccupazioni legate al Covid, renderanno possibile l’organizzazione di una grande festa alla quale sarà invitata tutta la popolazione.
Con la piena operatività della nuova ala, completata come da programma in poco più di 3 anni dalla posa della prima pietra, l'EOC tiene fede ai propri impegni e risponde nel concreto ai bisogni sanitari della regione, assecondando la vocazione di un presidio ospedaliero storicamente focalizzato sull’offerta di una medicina di qualità e di prossimità.
In questo contesto, è di particolare importanza sottolineare che un intero piano del nuovo edificio, circa 1500 metri quadri, ospita il reparto RAMI (Reparti Acuti a Minore Intensità): 15 letti post-acuti in un ambiente di modernissima concezione, progettato per assicurare la continuità della presa in carico in particolare per le persone anziane e fragili.