Cerca e trova immobili

CANTONE«I medici fatturano troppo? È ora di finirla con queste accuse»

03.05.22 - 08:32
Franco Denti, presidente dell'Ordine, pizzica santésuisse dopo l'intervista di Piazza Ticino sui costi sanitari.
Ti-Press
«I medici fatturano troppo? È ora di finirla con queste accuse»
Franco Denti, presidente dell'Ordine, pizzica santésuisse dopo l'intervista di Piazza Ticino sui costi sanitari.
«I nostri studi sono come piccole aziende, con spese fisse da coprire. E poi garantiamo qualità. Dire che il 95% del denaro in ballo finisce nelle "nostre" tasche è scorretto».

LUGANO - «Sono seccato. Dire che il 95% dei 36 miliardi a carico della LAMal finisce nelle nostre tasche o in quelle degli altri fornitori di prestazioni è scorretto». Franco Denti, presidente dell'Ordine dei medici ticinesi, ha un diavolo per capello. Negli scorsi giorni Ivo Giudicetti, portavoce di santésuisse, aveva espresso la posizione dell'associazione mantello delle casse malati in diretta video su Piazza Ticino. Sostenendo che il 95% di quanto viene fatturato in Svizzera finisce ai fornitori di prestazioni. Non alle assicurazioni. Denti difende la sua categoria: «La sanità in Svizzera fattura 83 miliardi all'anno, 36 miliardi sono a carico della LAMal, l'assicurazione di base obbligatoria. Vuol dire che i rimanenti sono ancora frutto delle complementari che paga il cittadino. A noi medici vanno 12 miliardi. Nulla di più».

I premi delle casse malati potrebbero aumentare di circa il 10%. Sempre più persone ipotizzano un legame tra l'esplosione dei costi della salute e le fatture salate dei medici. Guadagnate troppo?
«No. Infatti mediamente un medico ticinese a tempo pieno guadagna sotto i 189.000 franchi lordi all'anno, che sarebbe la cifra prevista dal Tarmed. Inoltre i costi per paziente in questi anni in Ticino sono diminuiti».

Ci sarebbe margine per ridurre, comunque, gli stipendi dei medici?
«Quando si considera il fatturato lordo degli studi medici, bisogna tenere conto che sono piccole aziende, con ingenti costi fissi di gestione e per il personale da coprire. Finché ci si basa sui nudi dati finanziari non si riuscirà mai a fare il salto di qualità nella discussione con gli assicuratori. La qualità della sanità svizzera è guardata con invidia da tutto il resto del mondo. Chi di noi non pretende il meglio per la propria salute? Lamentarsi una volta arrivati alla cassa è come brontolare per il mal di pancia dopo avere fatto indigestione di ciliegie».  

Eppure le lamentele ci sono. 
«Noi medici promuoviamo piuttosto una cultura dell'uso coscienzioso delle prestazioni sanitarie e istruiamo i nostri pazienti in modo che evitino trattamenti e terapie inutili e ridondanti. Il problema semmai è l’andazzo sempre più diffuso tra gli assicurati di consultare diversi specialisti per ricevere vari pareri sullo stesso malessere».

La spesa mensile pro capite per la salute è di 804 franchi. 
«Vuol dire che c'è tanta gente che ha problemi di salute o che è in là con gli anni. Vi sembra una cifra alta? In Svizzera si spendono in media oltre 700 franchi al mese per la macchina. È più importante la salute o l'auto?»   

Torniamo al tema che l'ha fatta arrabbiare: santésuisse sostiene che solo il 5% delle spese sanitarie finisce nelle loro casse. Cosa ne pensa?
« È una percentuale di cui parlano da anni. Possibile sia sempre la stessa? O è piuttosto un’affermazione di comodo, fatta a priori? A me fa un po' sorridere quando ci si dimentica che siamo destinati per forza a vedere aumentare gli assicurati e i costi della salute. Questi ultimi in misura di almeno il 2% all'anno. E questo per due motivi: la scienza e la tecnologia offrono opportunità di cura sempre maggiori, che chiaramente hanno un costo, e poi c'è l'invecchiamento della popolazione che non va sottovalutato».  

L'associazione mantello chiede un nuovo tariffario a forfait per il settore ambulatoriale. Non è fattibile?
«Sarebbe uno specchietto per le allodole. Riguarderebbe una minima parte delle prestazioni mediche, senza alcuna influenza sui loro volumi». 

Il Tarmed però è da rivedere. Non lo si può negare.
«Certo che è da rivedere, come noi medici abbiamo fatto, presentando il nuovo tariffario TARDOC che è già stato sottoposto al Consigliere federale Alain Berset in persona. Ma i primi a creare divergenze sono stati proprio gli assicuratori, che si sono divisi. Per ora al TARDOC ha aderito solo una parte di loro. Concordo invece sul fatto che si possa spingere verso la riduzione dei prezzi dei farmaci generici, che sono da sempre troppo alti in Svizzera.». 

Intravede altre possibilità per contenere i costi? 
«Sì. Con la recente imposizione del principio dell’ambulatoriale prima dello stazionario i costi di tutta una serie di interventi sono stati trasferiti completamente a carico degli assicuratori. A livello federale si discute da tempo sulla possibilità che ci sia un contributo importante da parte dei Cantoni anche per le prestazioni ambulatoriali, così come avviene già per le prestazioni stazionarie (dove il Cantone copre il 55% dei costi). Così facendo, se da una parte i Cantoni si vedrebbero piombare addosso un ulteriore costo sanitario, dall’altra si potrebbe ridurre in modo significativo il premio delle casse malati. Il dibattito politico rimane aperto».

 

santésuisse non cambia idea
Contattato da Tio/20 Minuti, Ivo Giudicetti, portavoce di santésuisse ha voluto semplicemente ribadire la posizione dell'associazione mantello. Ricordando che la percentuale menzionata (95%) riguarderebbe non solo la categoria dei medici ma di tutti coloro che forniscono prestazioni in Svizzera. «Come specificato anche nella diretta video», sottolinea.  

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE