L'appello ai ticinesi: «Prendetevi il tempo per conoscere questo sport»
BELLINZONA - Uno degli sport più simbolici e amati del nostro Paese sbarca infine in Ticino: si tratta della Lotta Svizzera, che ha recentemente attirato migliaia di spettatori a Pratteln e che vedrà andare in scena la 1° Festa Cantonale Ticinese di Lotta Svizzera, il 17 settembre a Cadenazzo.
L'evento è stato presentato oggi a Bellinzona in conferenza stampa dall'Associazione Giochi Tradizionali Svizzeri, che ha spiegato che nei 127 anni di storia della Lotta Svizzera è la prima volta che il Canton Ticino ospita quest'evento in modo ufficiale. Fra i lottatori presenti vi sarà anche il re appena coronato alla Festa Federale, Joel Wicki.
Abbiamo quindi parlato con il co-Presidente dell'associazione ticinese di lotta svizzera, Bruno Schiavuzzi, per esplorare questo sport e il suo arrivo nel nostro Cantone.
Lotta svizzera, infine anche in Ticino
«Esatto, è la prima volta che la lotta svizzera varca il Gottardo con la prima festa cantonale ufficiale, realizzata con il benestare della Federazione mantello della lotta svizzera (ESV). Grazie all'associazione ticinese di lotta svizzera (ATLS), vogliamo portare ora questa cultura della lotta anche in Ticino».
Come mai la lotta svizzera non ha mai preso così tanto piede, in Ticino?
«Soprattutto perché nasce nei Cantoni della Svizzera centrale, con il gioco proprio contadino - che poi è stato iscritto nella Festa federale di ginnastica, e in seguito si sono divise le due associazioni. È proprio una questione di cultura. È come chiedersi perché il curling sia arrivato così tardi in Ticino visto che nel Nord dell'Europa lo si gioca ovunque».
Cosa si può fare di più, sotto questo punto di vista?
«Sicuramente attraverso questo passo importante (la Festa cantonale), e promuovendo quest'attività tra i giovani. Di lotte ne abbiamo diverse (sport di combattimento, arti marziali, e non solo), ma qui c'è una grande aurea di rispetto nei confronti dell'avversario, oltre alla lotta e al confronto. Tant'è vero che un gesto simbolico è proprio che il vincitore pulisca la segatura dalle spalle dell'avversario».
Come andrà l'evento?
«Difficile da dire. Le sensazioni sono buone, i biglietti in prevendita venduti sono parecchi, anche se abbiamo ancora tanto a disposizione. Se dovesse arrivare la massa di persone che ci auguriamo da una parte (dall'altra fa sempre un po' paura) sicuramente faremo un contingentamento delle entrate, di modo che tutti possano usufruire meglio degli spazi e soprattutto per questioni di sicurezza».
Quanti atleti sono iscritti, al momento?
«Ad oggi, sono iscritti 198 atleti, di cui sette ticinesi, su 200 posti disponibili. Diciamo che il parterre è al completo».
Cosa diresti a chi verrà il 17 settembre a Cadenazzo?
«È uno sport da imparare a conoscere. Invito le persone a prendersi il tempo, sedersi in tribuna e cercare di capire quello che succede. Fare una competizione dove la gente non è attenta è un peccato per gli atleti che si allenano e fanno sacrifici».