Tre giorni di esercitazione congiunta hanno coinvolto varie forze di polizia e di pronto intervento.
BELLINZONA - Tre giorni di esercitazione congiunta, anche con figuranti, che ha coinvolto Polizia cantonale, Protezione civile, Pompieri, Servizi ambulanze, Servizi tecnici, l’Ufficio del veterinario cantonale e l’Ufficio della gestione dei rischi ambientali e del suolo. Manovre di prevenzione contro la peste suina: l'esercizio messo in atto presentava quale scenario principale un focolaio, presso l’azienda agricola cantonale di Mezzana, con suini colpiti dalla malattia che ultimamente si è sviluppata anche nel nord Italia.
Lo scenario dell'esercitazione ha portato all’allestimento di uno stato maggiore degli enti di primo intervento e l'organizzazione e la pianificazione delle attività svolte, sotto la coordinazione dalla Sezione del militare e della protezione della popolazione, hanno richiesto un intenso lavoro di preparazione durato più mesi. «L'esercitazione ha permesso di consolidare le sinergie operative, testare la prontezza, l'operatività e la capacità a durare degli specialisti in vari ambiti - si legge in una nota congiunta del Dipartimento delle istituzioni e di quello della sanità e socialità - inoltre ci ha consentito di verificare la prontezza di reazione in maniera coerente e coordinata rispetto ai vari scenari simulati dalla regia».
Esercitazioni simili erano già state proposte nel 2019 nella regione dell’alto Vedeggio, simulando una contaminazione da Afta epizootica, e nel 2021 nel Mendrisiotto, quando a essere simulato fu un focolaio di influenza aviaria. «L’edizione di quest’anno, su richiesta specifica del Veterinario cantonale, è stata orientata alla peste suina africana, malattia che viene attualmente riconosciuta come una delle principali minacce, in materia di epizoozie, per il nostro territorio» scrivono i due dipartimenti. Ricordando anche che «questo virus è stato trovato in alcune regioni del nord Italia, in particolare nei cinghiali e come questo vettore possa facilmente passare il confine e raggiungere le nostre latitudini».
Per questo valgono i consigli di sempre: «comportamenti cautelativi come lo smaltimento corretto di rifiuti come resti di cibo e loro contenitori aiutano a evitare la trasmissione». Un recente studio ha anche dimostrato che uno dei punti critici sono le aree di sosta delle autostrade.