Il Direttore del DI: «Devono essere quei Cantoni che non hanno centri federali ad assumersi questo carico»
BELLINZONA - La Confederazione ha oggi annunciato che l'elevato e continuo flusso di richiedenti l'asilo ha portato le strutture federali al massimo delle loro capacità, e che avrà bisogno dell'aiuto dei Cantoni, che dovranno accogliere più persone per permettere alla Svizzera di poter continuare a ospitare e accogliere tutti i richiedenti.
Anche il Ticino dovrà addossarsi sulle proprie spalle una quantità maggiore di richiedenti l'asilo? «Il lavoro che è stato fatto negli scorsi anni, con ad esempio il Centro federale d'asilo Pasture (Balerna e Novazzano) che è ormai operativo, ci permette di evitare che il Ticino si faccia un carico di attribuzioni superiore a quello che invece dovranno fare ora altri Cantoni», ha spiegato il Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento delle Istituzioni (DI) Norman Gobbi, ai microfoni di Radio Ticino.
Ma cosa ha detto Gobbi a Berna? «Noi una maggiore disponibilità di posti non possiamo garantirla: abbiamo già un numero elevato di ucraini, più i centri federali del Mendrisiotto e questo è già un contributo essenziale alla gestione migratoria. È anche una questione di solidarietà, nell'ambito della ripartizione quei Cantoni che non hanno dei centri federali devono assumersi questo carico. Penso ad esempio alla Svizzera centrale».
Dettagli sulla ripartizione non sono però stati resi noti dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM), e per questo ora il Ticino (ma non solo) si aspetta chiarimenti: «Vogliamo chiarimenti perché ho chiesto rassicurazioni su questa ripartizione, che deve avvenire in maniera tutelante del Ticino, o di San Gallo (cantone che è diventato un grande focus d'ingresso per molti afgani che arrivano dall'Austria)».
In generale, come guarda Norman Gobbi al maggior flusso di migranti e dei disordini recenti (con manifestazioni e scioperi della fame) avvenuti anche qui da noi? Il Consigliere di Stato leghista ha qui fissato una priorità: «Dobbiamo garantire la sicurezza in primis. So che il Comune di Chiasso ha preso contatto con la SEM visto che la presenza accresciuta di persone qualche problema di ordine pubblico lo crea. Per quanto riguarda queste manifestazioni (scioperi della fame) mi fanno sorridere, visto che non mi sembra che qui da noi queste persone vengano trattate male, dovrebbero fare paragoni con altre situazioni, anche territorialmente a noi vicine».
In relazione alla situazione migratoria, non manca infine una frecciatina alla Confederazione: «Seppur il tema della migrazione sia di competenza federale, la Confederazione non l'ha gestito in maniera corretta», ha accusato Gobbi. «Il problema relativo a una sufficiente capacità di accoglienza in proprio per gestire la procedura di asilo nelle prime fasi l'ho già alzato dieci anni fa, ma da Berna non hanno fatto i compiti a casa. Questo lo rimarcherò».