I collaboratori della Città stanno seguendo una formazione ad hoc. Una prima in Ticino
BELLINZONA - Sensibilizzare il personale in caso di arrivo di persone affette da disturbi dello spettro autistico: è questo l’obiettivo della formazione che stanno seguendo i collaboratori della Città a diretto contatto con l’utenza. Una prima in Ticino.
I corsi, con scopo informativo e formativo, si svolgono in collaborazione con la Fondazione ARES (autismo, risorse e sviluppo) nell’ambito del progetto “Bellinzona La città che include”, iniziativa di ampio raggio per la quale Bellinzona fa da apripista. Il progetto di ARES ha infatti come obiettivo la creazione di luoghi “amici dell’autismo” (esercizi ed enti pubblici) nei quali una persona con autismo e la sua famiglia possano recarsi certi di trovare interlocutori informati, che sappiano riconoscere e accogliere i loro bisogni speciali.
Gli incontri con i collaboratori comunali attivi ai vari sportelli sono stati condotti da Gionata Bernasconi – scrittore, educatore e collaboratore di ARES – che, condividendo esperienze ed esempi pratici, ha arricchito il bagaglio di conoscenze dei presenti su un tema, quello dell’autismo, sempre più sotto i riflettori. Ed anche più frequente di quel che si pensi: si stima che una persona su cento sia affetta da forme di autismo (più o meno gravi).
Il progetto di ARES “Bellinzona La città che include”, dopo i primi passi volti a sensibilizzare ed informare, intende elaborare un documento di raccomandazioni da distribuire ed implementare presso esercizi ed enti pubblici della città. E dopo Bellinzona l’obiettivo è estendere questo modello ad altre città ticinesi.