Un 81enne con doppia cittadinanza svizzera e italiana dovrà aspettare quasi un anno prima di poter ottenere un documento
LUGANO - «Da due mesi cerchiamo di prendere un appuntamento. Il primo disponibile è a giugno dell'anno prossimo». È la denuncia del ticinese Nicolò Alessi che vorrebbe aiutare il suocero di 81 anni a rinnovare la propria carta d'identità italiana, e che pur avendo sollecitato il Consolato italiano di Lugano più volte, si è trovato davanti a un muro.
Il documento dell'81enne, che ha cittadinanza italiana e svizzera, è scaduto lo scorso 20 settembre. Presentatosi negli uffici consolari, gli è stato chiesto di effettuare la richiesta di un appuntamento sull'apposito portale online. Ma nonostante i vari tentativi non è riuscito a trovare una data disponibile. Perciò si è attivata anche la famiglia e in data 5 ottobre è stata spedita una mail dalla figlia dell'81enne a cui ha fatto seguito, nonostante la richiesta di precisi chiarimenti e soluzioni, solo una mail automatica.
L'81enne ha quindi tentato nuovamente di recarsi in Consolato per chiedere un appuntamento, spiegando che non riusciva a prenderlo online. Come racconta Nicolò Alessi, genero dell'uomo, «è stato sbattuto da un ufficio all'altro e poi l'hanno cacciato dicendo che non ci fosse altra soluzione che fare la richiesta online». A quel punto Alessi - il 10 novembre - si è recato di persona presso gli uffici consolari italiani di Lugano per chiedere chiarimenti e ammette di essersi lasciato andare alla rabbia.
«C'era gente seduta in sala d'attesa a cui ho chiesto da quanto tempo cercassero di prendere un appuntamento. Alcuni mi hanno risposto anche sei mesi». Alessi ha perciò tentato di spiegare alla guardia che si trova alla porta la situazione del suocero e gli è stata proposta «una soluzione da terzo mondo. Gli uffici aprono alle nove del mattino in determinati giorni. Mi hanno proposto di portare il papà di mia moglie alle sette del mattino fuori dagli uffici perché la mattina viene data la disponibilità a tre persone per fare un documento d'urgenza. Cioè dovrebbe presentarsi ogni giorno finché non riesce a essere fra i primi tre».
Infine, aggiunge ancora Alessi, i tempi per avviare la pratica sono dilatati «perché mi hanno detto che manca personale». Interpellato, il Consolato conferma che al momento l'organico si compone di 19 persone che diventeranno 23 nei prossimi mesi».
Riguardo alle lamentele di Alessi, una portavoce del Consolato spiega: «Al 31 ottobre dell’anno in corso sono stati rilasciati 4'147 passaporti e raccolti e trasmessi al Ministero dell’Interno italiano 2'483 dati biometrici per consentire il rilascio di altrettante carte di identità elettroniche». E precisa: «Su un totale di 6'630 documenti di viaggio rilasciati abbiamo ricevuto cinque lamentele per i ritardi».
Per ciò che concerne i tempi di attesa, «sono analoghi a quelli delle grandi città italiane: anche lì gli appuntamenti vengono dati a distanza di più settimane dalla richiesta. In caso di urgenza e in assenza di altri documenti validi ci si può rivolgere al Consolato senza appuntamento per avere il passaporto».
Il 16 novembre alle 7:30 del mattino l'81enne è infine riuscito a prendere un appuntamento. Non a distanza di poche settimane, ma a giugno. Il 23.