Un gruppo guidato dall'architetto Ostinelli intende ridisegnare il territorio lungo il fiume Breggia
VACALLO - Che sia per il traffico, che sia per lo smog, o per la terza corsia, si parla giornalmente del tratto autostradale dell’A2 che da Coldrerio si snoda fino al confine con l’Italia, a Chiasso.
Sono chilometri di asfalto percorsi da migliaia di macchine al giorno che però, in futuro, potrebbero non trovarsi più lì dove sono ora.
Un gruppo di architetti intende infatti ridisegnare tutto il territorio lungo il fiume Breggia, liberandolo dall’autostrada - che verrebbe spostata tutta in galleria - e ampliando di conseguenza le aree verdi. «Verrebbero realizzate alcune gallerie: tre vere (ovvero scavate nella montagna) e due artificiali (che sono strutture di copertura dell’autostrada)», ha spiegato a Tio/20Minuti l’architetto Elio Ostinelli di Vacallo, l’ideatore del progetto. «Ma questo per noi è solo il passo che dà il là a tutto. A noi interessa ridisegnare tutto quel territorio che è stato profondamente modificato dall’autostrada. Spostandola si possono creare delle nuove condizioni, riportando degli spazi che possano permettere a questa regione di svilupparsi: spazi per lo svago e il tempo libero, circa mq 200'000 di verde, per insediamenti residenziali, produttivi, lavorativi».
Malumori dagli anni '90
L'autostrada Chiasso-Mendrisio è stata aperta circa 60 anni fa, e ben presto ci sono stati i primi malumori tra la popolazione locale, come ricorda Ostinelli. «Io allora ero Municipale a Vacallo e sentivo i malumori degli abitanti di Vacallo sul fatto che l'autostrada desse fastidio, facesse rumore, e non solo. Negli anni 90 il Canton Ticino ha quindi indetto un concorso internazionale d’architettura sul tema: cosa fare di quel tratto autostradale? Il mio studio (insieme a una società ginevrina) ha vinto quel concorso. E il nostro progetto prevedeva la realizzazione di una galleria per tagliar fuori l’autostrada».
Alla fine nei '90 non si procedette, forse per via dell'investimento a poca distanza dall'apertura dell'autostrada, o forse perché «dal punto di vista sociale e politico forse non si era ancora maturi per interventi di questo genere». In ogni caso siamo nel 2022, e quel tratto è sempre un tema d'attualità. «Quando nel 2020 il tema è tornato di stretta attualità mi è venuta l’idea (in realtà me l'ha suggerita Aurelio Galfetti) di riprendere e rivedere quel progetto», ha aggiunto Ostinelli.
In poco tempo, si è formato un gruppo ampio, variegato e... locale: «Ho associato delle persone che hanno delle attività che sono legate a questo tema e che vengono da questa regione», ha chiarito Ostinelli, «ci sono io che vivo a Vacallo, poi per esempio c’è l’architetto Konz che conosce già bene il tema dell’autostrada, l'architetto Cavalli nato a Monte Olimpino, l'ingegner Bernasconi di Morbio Inferiore, il professor Muttoni del Politecnico di Losanna e il professor Ratti (di Balerna), che hanno lavorato al tema Alptransit, l'ingegnere Lurati, nato a Chiasso e che vive a Novazzano, e lo Studio Lombardi conosciuto in tutto il mondo per le sue gallerie. Sono convinto che per fare un intervento su un territorio, bisogna conoscerlo bene».
«La viabilità deve rimanere sempre in funzione»
I fautori di questo progetto hanno un concetto base fondamentale: «Non creare un problema al territorio per risolvere un problema del territorio. Se risolvo il problema nel punto A e se ne va a creare un altro nel punto B non ha senso». Come si traspone questo sulla proposta attuale? «Per esempio è fondamentale che i sistemi secondari (gli accessi) rimangano dove sono» ha ribadito Ostinelli. «Se io modifico uno svincolo di accesso autostradale vado a portare movimento veicolare su strade secondarie, e quindi a creare ancora problemi». Inoltre, a tal riguardo, «l'autostrada ha portato anche qualche vantaggio (ad esempio sono nati due centri commerciali attorno agli svincoli, con conseguenti posti di lavoro). Se vogliamo trovare una soluzione devono essere tutti contenti (non il 100%, che è impossibile) di ciò che ne viene fuori».
Per quanto riguarda il costo complessivo del progetto si parla di 865 milioni, spalmati su 19 anni. «Questa è una nostra valutazione, ma è molto di massima. Il fatto è che bisogna programmare molto bene, la viabilità deve sempre rimanere in funzione. È chiaro che i tempi potrebbero essere più lunghi, perché si va a toccare un territorio che è già edificato». Chi propone la misura teme che la cifra possa spaventare? «No, affatto. Anche perché guardando altri progetti siamo in linea: coprire l'autostrada di Airolo costerà diverse centinaia di milioni. L'USTRA ha un progetto di risanamento dell’autostrada tra Mendrisio e Chiasso, in cui è prevista quella famosa corsia per i veicoli pesanti che ha sollevato malumori, il cui costo è di 250 milioni...».
Da Berna... a Roma
Vista la natura inevitabilmente transfrontaliera del progetto, oltre ad averlo presentato ai Municipi della Regione, alla commissione regionale dei trasporti, e agli uffici federali, Ostinelli e i suoi partner lo hanno presentato anche alla Regio Insubrica, alla regione Lombardia e, chiaramente, alla città di Como: «Naturalmente, se si vuole fare questa galleria che bypassa l’attuale autostrada, ciò interessa anche alla città di Como. È infatti incluso lo spostamento della dogana commerciale (ci sarebbe un’unica dogana), e questo permetterà di liberare territorio sul suolo di Chiasso, ma anche sul suolo di Como».
Il tema arriverà fino alla capitale italiana: «Andremo a Roma, perché in realtà è lo stato centrale che ha in mano il pallino», ha ricordato Ostinelli. Ma tra i prossimi passi, ci sarà anche quello di informare la popolazione. «Abbiamo voluto prima fare una presentazione a livello ufficiale, il prossimo passo è quello di una conferenza stampa, che faremo a gennaio, per informare la popolazione sul progetto. Valuteremo anche se fare delle serate informative».