A rendere felici i bambini di tutta la Svizzera è un team del centro pacchi di Cadenazzo.
«Alcuni messaggi fanno scendere una lacrima», racconta il responsabile Moritz Succetti. «C’è chi chiede che il papà ritrovi il lavoro».
CADENAZZO - Natale alle porte. E sono migliaia le letterine che ogni giorno arrivano al centro pacchi di Cadenazzo. Sì, perché è proprio lì che lavora il team di otto persone che ogni anno, a nome di Babbo Natale o Gesù Bambino, dà risposta ai bambini che scrivono da ogni angolo della Svizzera.
Per portare a termine il compito occorrono ben 25 giorni, per un totale di circa 1’300 ore di lavoro, spiega a Tio/20minuti il responsabile Moritz Succetti. «Il grosso arriva a fine novembre, e continua fino alla fine della settimana post-natalizia. Concludiamo il 6 gennaio, anche se riceviamo letterine anche in seguito, molte delle quali di ringraziamento».
Dal cuore alla penna - Ma cosa scrivono i bambini rossocrociati? «I bambini più piccoli mandano più che altro disegni, ma riceviamo letterine anche molto articolate». Alcune «fanno scendere una lacrima: c’è chi fa riferimento a un parente defunto e chi esprime il desiderio che il papà o la mamma ritrovi il lavoro».
L’anno scorso la pandemia era un tema ricorrente: «C’era molta preoccupazione per la salute di Babbo Natale e delle renne. Quest’anno abbiamo invece rivisto un po’ più di serenità tra i bambini: molti invitano Babbo Natale o Gesù Bambino a casa loro per le vacanze estive».
Tra i regali richiesti, va forte l’elettronica. «Qualsiasi prodotto Apple, oppure la PlayStation. Abbiamo però osservato anche un ritorno dei desideri legati alla natura, come il classico cavallo».
Cifre record, e per i romandi è tradizione - Negli ultimi anni i bambini rossocrociati sono entrati sempre più nello spirito natalizio, e nel 2021 a Cadenazzo è arrivato un numero record di 35’903 lettere. «Abbiamo assistito a un aumento generalizzato delle letterine», conferma Succetti. «Interessante notare come le percentuali di partecipazione delle rispettive regioni linguistiche siano rimaste costanti». Quest’ultime vedono i romandi in testa (autori del 60% delle letterine nel 2021), seguiti dagli svizzeri tedeschi (19%) e i ticinesi (15%). «Anche quest’anno i romandi restano i più affezionati», conviene Succetti, «per loro spedire la letterina di Natale è una vera e propria tradizione».
Il contenuto delle risposte è uno, e viene tradotto in quattro lingue: tedesco, francese, italiano e inglese. «La letterina è comunque personalizzata», conclude Succetti, «perché si risponde al bambino scrivendo il suo nome e firmando, a seconda del destinatario, a nome di Babbo Natale o Gesù Bambino». I piccoli ricevono anche un piccolo pensiero, sottolinea infine: quest’anno si tratta di un album da colorare.