Badanti a 1'990 franchi al mese. L’offerta imperdibile di un’agenzia che viaggia nella pura illegalità. Autorità "impotenti".
BELLINZONA - Assistenza a partire da 1‘990 franchi al mese. Addirittura 24 ore su 24. È con questa promessa che si presenta un sito web dedicato alle badanti. Scritto in perfetto italiano, con tutte le garanzie del caso, sarebbe gettonatissimo anche nella Svizzera italiana. Vi farebbero riferimento decine di famiglie, tra cui alcune di spicco. Ignare del fatto che dietro a questo business si nasconderebbero usura, lavoro nero e concorrenza sleale.
Licenze mancanti – Il servizio in questione, nel cui nome figura la parola colf (utilizzata molto in Italia, ma non in Svizzera), sarebbe di fatto un’attività illegale sotto più punti di vista. Prima di tutto: anche se ha un recapito telefonico svizzero, la sede è collocata all’estero, in un Paese dell’est, verosimilmente in Cechia. Per piazzare le badanti su suolo elvetico, l’azienda dovrebbe essere autorizzata dalla Sezione del lavoro e dalla Segreteria di Stato dell’economia. Nel caso specifico, contrariamente a quanto ostentato sul sito, non ci sarebbe alcuna licenza.
Manca l’inquadratura sociale – Capitolo lavoro nero: non solo queste donne non hanno il permesso di lavoro e non sono inquadrate socialmente. Starebbero qui tre mesi, come turiste. E poi rientrerebbero nella loro nazione di residenza per dare spazio ad altre donne. Sul sito vi è la garanzia che contributi e oneri sociali sarebbero versati nei loro Paesi d’origine. Aspetto tutto da verificare, ma comunque illegale.
Metà prezzo – Preoccupa il reato di usura che di fatto crea anche una concorrenza sleale con le agenzie in regola. Il salario minimo a tempo pieno di una badante dovrebbe equivalere a circa 4’000 franchi lordi. L'azienda dell'est invece mette a disposizione badanti a metà di quel prezzo. Stando a fonti informate, una cospicua quota di quei 1’990 franchi finirebbe nelle tasche dell’agenzia. Le badanti accetterebbero poiché in ogni caso nei tre mesi svizzeri guadagnerebbero più di quanto si guadagni in un anno nella rispettiva nazione di residenza.
Famiglie in buonafede – Quella del costo basso è un’esca che fa leva anche sulle famiglie svizzere che decidono di rivolgersi a questa agenzia. Le badanti rappresentano un costo. E non tutti hanno la possibilità di spendere circa 4'000 franchi al mese. Anzi. Optano per questa agenzia in buonafede, con l’idea di risparmiare e di ottenere comunque un servizio di qualità. Il contratto viene stipulato direttamente con la ditta. Ed è praticamente impeccabile dal punto di vista giuridico. Alle domande più spigolose viene replicato che non c’è bisogno di permesso di lavoro o che tutto è regolato dalla casa madre all’estero.
Vanno e vengono in furgone – Per quanto riguarda il Ticino, cantone in cui vi è la popolazione più anziana della Svizzera, il fenomeno sarebbe in espansione. Ogni mese arriverebbe un furgone con una quindicina di queste badanti. Il ricambio sarebbe continuo. Coinvolte sarebbero una cinquantina di famiglie. Tra cui, come detto, alcune facoltose.
Autorità con le mani quasi legate – Le autorità di fronte a un problema simile avrebbero poco margine di azione. Anche perché la sede dell’agenzia si trova all’estero. Le sanzioni alle famiglie che ingaggiano una badante di questo tipo sarebbero inoltre piuttosto basse. Dell’ordine di alcune centinaia di franchi. L’unica soluzione, considerando anche il reato di usura, sarebbe l’oscuramento del sito internet in modo che non possa più essere visualizzato in Svizzera. Decisione che, tuttavia, spetterebbe alla Procura.