Dopo la consegna delle oltre 128mila firme la SSR Svizzera italiana CORSI prende parola per difendere il canone
Preso atto delle oltre 128mila firme depositate per l’iniziativa denominata “200 Franchi bastano (iniziativa SSR)”, la SSR Svizzera italiana CORSI prende parola per difendere il canone. E lo fa senza mezzi termini, definendo l'iniziativa «un chiaro attacco politico alla SSR che riapre, malgrado l’evidente segnale dato da oltre il 70% delle Svizzere e dagli Svizzeri pochi anni or sono, il dibattito sul servizio pubblico radiotelevisivo. Dibattito che, per definizione, deve essere considerato utile e mai temuto».
La SSR.CORSI confida, come accaduto nel 2018, di riuscire a spiegare alla maggioranza della popolazione le ragioni importanti per cui l’iniziativa deve essere respinta «poiché 200 Franchi non bastano per garantire l’esistenza del servizio pubblico radiotelevisivo così come lo conosciamo oggi in Svizzera e nella Svizzera italiana in particolare». «Questa iniziativa - viene sottolineato - appare problematica soprattutto per le minoranze linguistiche, considerato che la SSR con la sua attuale offerta quadrilingue, contribuisce in modo significativo alla coesione nazionale».
Tenuto conto del voto popolare del 2018 sull’iniziativa NO Billag e pur consapevole che la nuova iniziativa «appare, ma solo a prima vista, “moderata”», la SSR.CORSI si augura che la maggioranza della popolazione, così come la maggioranza dei Cantoni, «ribadiranno la loro fiducia nel servizio pubblico radiotelevisivo in quanto espressione di una Svizzera che vuole continuare a promuovere un dialogo costruttivo fra le sue regioni e culture, le generazioni, i suoi abitanti, le parti sociali ed economiche. Le basi della nostra democrazia sono dei media forti e autonomi, che tali devono rimanere».